E’ ancora polemica sulla decisione della Regione di concedere per vent’anni il “lago” di Monteverde a quattro Comuni. Una concessione in ottica turistica, che ha come perno il Grande Spettacolo dell’Acqua. Quello stesso spettacolo finito nella bufera per la presenza di vecchi bidoni di provenienza dubbia sulle sponde dell’invaso, che dovevano servire ad allestire il particolare palco.
Nei prossimi giorni c’è un convegno a Monteverde (mercoledì al castello, ore 18.00), dove i livelli regionali e comunali spiegheranno l’iniziativa. Ma molti cittadini non ci stanno. E con loro le opposizioni. Che chiedono tutela ambientale innanzitutto. Per esempio i consiglieri della minoranza consiliare di Monteverde ed altri consiglieri di Lacedonia, Aquilonia e Bisaccia spediscono una lettera ai vari De Luca, D’Amelio, Petracca. “Preoccupati per gli esiti che una tale determinazione possa comportare al territorio interessato dal provvedimento”, dicono.
“Preoccupa, non poco, che si possa cedere un patrimonio consistente (vincolando in tal modo il 100% del territorio Comunale di Monteverde) e per un periodo significativo senza che tale programmazione del territorio sia stata discussa ed approvata dal Consiglio Comunale, solo Organo deputato a dettare gli indirizzi di politica territoriale , e senza l’illustrazione di un progetto di massima ma semplicemente con un “piano particellare dettagliato”.
“Non vogliamo, come qualcuno tenta di strumentalizzare, svilire il significato e la valenza di realtà locali operative da dieci anni (il grande spettacolo, ndr) che si sforzano di rendere dinamico un lembo spesso dimenticato dell’Irpinia. Tale realtà, pensiamo, sia stata attenzionata da tutti, e continua ad esserlo, nel modo giusto. In definitiva, chiediamo in relazione al provvedimento in oggetto, di poter conoscere determinati aspetti in merito alle ricadute ambientali, alle infrastrutture che dovrebbero essere realizzate, ai provvedimenti che saranno messi in campo per garantire puntuali regole di controllo e monitoraggio ambientale (l’area è interessata dal Sito di Importanza Comunitaria)”.
LA LETTERA SUI SOCIAL
Sta girando su Facebook un post di un cittadino di Bisaccia, Michele Frascione, che invita a non prendere parte al convegno che definisce “parata cerimoniale di un monologo feudale”.
“Un patrimonio ambientale di umanità storica e di biodiversità rischia di perdersi in finanziamenti di giochi d’acqua e di potere. Generalmente un bacino d’acqua serve a proteggere e salvaguardare un ambiente, una massa d’acqua dolce, una risorsa idrica per l’uomo, talvolta a sfruttare l’energia della caduta, e per motivi naturalistici, per creare un habitat di salvaguardia e riproduzione per alcune specie di animali e vegetali. Ora lo hanno chiamato lago di Monteverde, suona più altisonante per mettere in esecuzione quello che hanno chiamato ”contratto di lago” ed questo è diventato anche il titolo dell’ incontro pubblico indetto presso l’antico castello baronale di Monteverde in questi giorni, a ridosso delle feste patronali che si tengono in alcuni dei Comuni interessati. Ma non solo il bacino della diga, impegnano anche la secolare foresta Mezzana, 400 ettari di pineta, e ci si chiede che c’entra la foresta con il contratto di lago.
Convegno definibile di tipo monocratico. Metti in un paio di orette scarse con i saluti di benvenuti e gli interventi dei personaggi annunciati ed ecco. I quattro Sindaci dei paesi che dovrebbero riconfermare che sono interessati, quanto ognuno di loro ha già confermato alla Regione con una generica delibera di giunta in cui dichiarano di ‘aderire al progetto’, senza che mai si è potuto assistere alla presentazione e/o all’ascolto, né di tutti i consiglieri comunali, ne’ delle popolazioni. Aggiungi l’intervento di un religioso Padre dell’Ente che ha organizzato il così chiamato ‘il Grande Spettacolo dell’Acqua’ con dentro la narrazione della vita di S. Gerardo, un ‘Presidente della Commissione Agricoltura, Caccia, Pesca, Risorse comunitarie e statali’, un Assessore Regionale ai Fondi europei, alle Politiche Giovanili e alla Cooperazione Europea, che ha già approvato in Giunta Regionale la generica delibera di approvazione dei fondi e l’autorizzazione a iniziare il progetto. Ed ecco che il monologo della promessa unanimità al castello feudale che sovrasta la diga di Monteverde, per concludere che democrazia è fatta“.