IRPINIAPOST: Industrializzazione, ricostruzione, ruralità

Nubi dense sul lago di Monteverde, dove d’estate si tiene il Grande Spettacolo dell’Acqua. Nei giorni scorsi è arrivata quella che a molti è parsa una buona notizia. La Giunta regionale ha dato il nullaosta alla concessione dei suoli demaniali intorno al laghetto artificiale “San Pietro –Aquilaverde”. Suoli rilasciati alle amministrazioni comunali (Monteverde, Aquilonia, Bisaccia) per portare avanti nei prossimi venti anni, in maniera stabile ed efficace, lo show sull’acqua ispirato alla vita di San Gerardo.

Da subito si è mosso munito di macchina fotografica il vicesindaco di Lacedonia, Antonello Pignatiello (la foto sopra e la prima in basso sono sue). Lacedonia si è tirata indietro, per la cronaca, nel senso che il Comune a differenza degli altri tre non ha presentato a Palazzo Santa Lucia la richiesta di concessione. E Pignatiello ha documentato ciò che c’è intorno al bacino lacustre. Decina, centinaia di vecchi barili. Qualcuno dice inquinanti, altri pensano siano innocui. Ma soprattutto vengono documentate installazioni fisse, espressamente vietate in un sito di interesse comunitario dove eventuali strutture necessarie alla realizzazione dello spettacolo dovrebbero essere rimosse a conclusione dello stesso.

Sulla rilevanza e l’utilità della manifestazione per la promozione delle aree interne, manifestazione che per un mese all’anno anima le sponde del lago, la Regione Campania non sembra aver dubbi. Lo specifica nei suoi atti. Gestito dalla fondazione “Insieme per…” lo spettacolo porta ogni anno centinaia di persone in un luogo remoto, difficile da raggiungere anche per evidenti limiti della rete stradale. Eppure finiscono lì per devozione o semplice curiosità culturale in tantissimi per assistere al gioco di luci e acqua pensato in onore del santo. Nella strategia messa a punto dal tavolo del Progetto Pilota, non a caso, tra gli interventi da realizzare sul fronte della mobilità si parla proprio della messa in sicurezza delle strade che conducono a Monteverde e i comuni limitrofi. La stessa strategia che punta sul turismo come via per lo sviluppo economico e occupazione dell’area altirpina.

Ambiente e cultura si fondono nella proposta turistica dei territori che si affacciano sul lago “San Pietro-Aquilaverde”, come spesso accade pure in altre zone dell’Alta Irpinia e più in generale nella provincia. Proprio per questo però di timori sull’impatto ambientale presente e futuro della manifestazione ce ne sono. E poi qualcuno, in verità, inizia a nutrire dubbi anche sulla manifestazione stessa. Questo sostiene il gruppo di opposizione Aquilonia Popolare: “Ma non sarebbe più normale e coerente favorire lo sviluppo delle aree interne mantenendo adeguati i servizi sanitari, sociali, scolastici ed assistenziali in genere? Le amministrazioni locali dovrebbero far rilevare questo strano modo di tutelare e programmare il nostro futuro altrimenti qualcuno prima o poi nel fare il computo generale ci verrà a dire che “vi abbiamo tolto sanità e servizi ma vi abbiamo finanziato e garantito il Grande Spettacolo dell’Acqua“. Come dire “dalla regione non aspettatevi più di tanto ma San Gerardo potrà di certo risolvere i vostri problemi!”.