Può un velo che copre il capo essere motivo di attacchi e accuse verso una giovanissima candidata del Movimento 5 Stelle nel comune di Montoro? La notizia ha fatto il giro del web e i commenti, alcuni anche abbastanza duri, si fondano sul tradizionale hjiab, il velo islamico che cela il capo delle donne che seguono tale fede e cultura, indossato dalla ragazza nella foto che la ritrae accanto al simbolo del Movimento 5 Stelle per la candidatura al consiglio comunale.
Secondo chi non approva la scelta della giovane Assiya Nasri, studentessa universitaria e candidata alle amministrative a Montoro nella lista di Silvia Romano, vi è una contraddizione tra la sua rappresentanza dei giovani che vogliono partecipare al cambiamento e l’immagine sui manifesti e sui fac-simile elettorali con il capo coperto dal velo islamico, per molti segno di sottomissione.
Secondo alcuni, come si legge sul web, la ventenne e laureanda in matematica elogiata dalla candidata a sindaco Romano, “porterà la sharia in Italia”. E “l’Islam finirà per impadronirsi del paese”. Secondo altri, Assiya si occuperà solo degli islamici. Anche alcuni pentastellati hanno espresso il rifiuto a “farsi governare da un’islamista”. E molti minacciano di non votare più a favore del Movimento, per la paura che la giovane possa imporre la sua cultura ai giovani occidentali, “e chissà cos’altro”. Questi e altri commenti, molti anche di sostegno alla giovane, sono apparsi sulla pagina Facebook di Silvia Romano subito dopo aver postato la locandina elettorale della ragazza.
Il termine hijab vuol dire “celare allo sguardo”. Eppure Assiya compare sorridente e sicura di sé nella foto per la campagna elettorale. Non sembra una che vuole nascondersi, altrimenti non si sarebbe messa in gioco per il futuro di Montoro. Magari per lei indossare il velo è una scelta e non una costrizione. E magari dovremmo scegliere anche noi di liberarci dai pregiudizi e guardare alla sostanza, più che all’apparenza.