La Regione Campania aveva provato a mettere un freno all’eolico in attesa di fare chiarezza sulla materia, ma la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima quella decisione. Ovviamente la Consulta è intervenuta solo nelle pieghe di una legge, la legge 15, aprile 2016 voluta dal consigliere Carlo Iannace e dal vicegovernatore Fulvio Bonavitacola.
Ricordate? La famosa moratoria sui nuovi impianti che arrivò dopo assemblee, documenti, cittadini e sindaci in rivolta tra Alta Irpinia e Sannio. Episodi inquietanti nei campi di pale tra Bisaccia e Lacedonia. Il risultato furono dunque i sei mesi di stop alle autorizzazioni in attesa dell’individuazione delle aree su cui impiantare o non impiantare impianti.
Ma mentre si assiste a un dibattito anche su queste aree, e mentre il famoso Pear (Piano energetico ambientale regionale) non ha ancora ricevuto l’ok, oggi i giudici hanno di fatto bocciato un articolo della legge. In particolare si evidenzia come i sei mesi siano troppi a fronte dei 90 giorni previsti in materia. La Corte è stata chiamata dal Tar Campania sull’originario ricorso di due società. Non poteva essere quella legge regionale a cambiare il contesto, e non è la decisione della Consulta a spianare la strada alle pale eoliche.