Vincenzo Di Sabato non sfida soltanto Maria Concetta Di Santo. In realtà sfida un gruppo che a Morra De Sanctis governa da 15 anni. I big del paese non partecipano attivamente alla competizione nelle liste, prendi Giuseppe Gargani o Gerardo Capozza. Ma l’ultimo rappresenta questi anni ed è comunque sceso a sostegno della Di Santo. Così lo sfidante Di Sabato spiega nella presentazione di Orgoglio Morrese: “E come facevo a non candidarmi? Anche se il parroco don Rino ha invitato al dialogo, qui il dialogo è impossibile. Sì alza una cortina fumogena per nascondere i problemi. La nostra lista non è fatta per interessi personali, lo ricordo a Gerardo Capozza“.
Tante le proposte avanzate nel corso della serata e tanti i problemi affrontati, come quello dello spopolamento, dato di fatto drammatico nonostante la presenza sul territorio morrese di uno dei nuclei industriali più importanti del Sud Italia e proprio su questi argomenti Di Sabato ha concluso dicendo: “L’emorragia di giovani laureati, l’alta tassazione, il valore degli immobili in crollo e l’assenza del PUC, sono problemi i quali hanno la causa nelle politiche adottate fino ad ora e che il nostro gruppo ha intenzione di affrontare diversamente e risolvere”.
Giuseppe Covino: “Capozza ha detto che avrei minacciato in Regione per non far arrivare dei fondi a Morra. Io ci sono andato per chiedere lumi sulla piscina comunale, incompiuta. Perché puntualmente non mi davano i documenti al Comune. Situazione aberrante quella della piscina comunale. Vicino c’è anche un deposito che da circa 10 anni è coperto da lastre di eternit. E non si è risposto al bando per farlo rimuovere. E allora ci rivolgeremo al Prefetto, i soldi della 219 sono serviti per fare gli allacci – dice sempre sulla piscina -. Opera costata milioni“.