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Morra De Sanctis, l’opposizione: ‘Comune a rischio dissesto’

Dal gruppo consiliare di minoranza (Angelo Gargani, Giuseppe Covino, Gerardo Caputo), riceviamo e pubblichiamo

 

Con delibera in data 28 Novembre 2015, la Giunta Comunale ha deciso di chiedere un’anticipazione (in pratica un mutuo) alla Cassa Depositi e Prestiti di € 529.272,30, “per debiti certi, liquidi ed esigibili, maturati alla data del 31 Dicembre 2014” e non pagati. Poiché sono stati concessi soltanto (si fa per dire) € 412.756,22, il Comune si è impegnato per trent’anni a corrispondere una rata annuale di circa € 15.000. Fino al 2045 quindi, anche i nostri nipoti, saranno tenuti al pagamento mensile di circa € 1.200!

 

La prima cosa gravissima che la minoranza deve segnalare è l’assoluta assenza, nella delibera, delle ragioni che hanno costretto l’Amministrazione a far ricorso a questo spaventoso debito, che appare come probabile anticamera di un dissesto. Di chi sono le responsabilità? Non è giusto che la cittadinanza, inconsapevolmente, paghi le conseguenze negative, causate da una gestione disastrosa del pubblico danaro, operata da questa e dalle Amministrazioni precedenti.

E purtroppo si continua su questa strada! Sapevate che per l’anno 2015 le spese, per le sole utenze telefoniche, ammontano alla folle somma di oltre € 16.000 ?

 

La seconda cosa, altrettanto grave, consiste nella mancata specificazione dell’ammontare dei singoli debiti e dei rispettivi creditori: debiti che hanno comportato la richiesta della somma di oltre € 500.000. Neanche noi della minoranza, a tutt’oggi, nonostante continue richieste, siamo a conoscenza dell’effettiva situazione economica delle casse comunali. E la cittadinanza? Non esiste. Questi Amministratori non sanno neppure dove è di casa la trasparenza, né si preoccupano di rendere conto di ciò che fanno. Penseremo noi, non appena   in possesso dei dati, a relazionare chi di dovere!

 

Non si sa neppure se, nella suddetta richiesta, sia stato inserito il debito verso i sigg. Braccia. L’ ormai nota sentenza del Tribunale di Sant’Angelo dei Lombardi del lontano 2012 ha condannato il Comune di Morra e il Direttore dei lavori, ciascuno nella misura del 50%, a risarcire i danni subiti dalla casa dei Braccia, a causa dei lavori di rifacimento della strada adiacente all’immobile per un importo di oltre € 400.000, più interessi, rivalutazione e spese legali. Il motivo della condanna del Comune consisteva essenzialmente nel fatto che, malgrado i numerosi solleciti dei danneggiati ad intervenire per evitare l’aggravamento dei danni, gli amministratori si erano completamente disinteressati della vicenda. Ebbene, nonostante che la sentenza fosse esecutiva, gli organi comunali si sono gingillati, perseverando nell’ incuria che aveva causato la soccombenza dell’Ente, senza effettuare alcun accertamento sulle responsabilità di coloro su cui ricadeva l’inerzia, presupposto della condanna. Solo quando le richieste dei creditori si sono fatte pressanti, sono partite le trattative con i creditori, ma partendo dall’errato presupposto che, in questa fase, il Comune fosse il solo debitore . Si è arrivati così ad una transazione, con cui il Comune si è accollato l’intero debito, ottenendo la ridicola riduzione di soli € 56.000 rispetto al complessivo, che nel frattempo aveva superato la soglia dei 500.000 tra interessi e rivalutazione. Per di più, corrisposta la prima rata di € 168.000, la seconda (di € 100.000), scaduta il 31 dicembre 2015, non è stata nemmeno pagata, malgrado l’enorme afflusso di denaro, determinato dall’erogazione del mutuo trentennale. C’è così il rischio concreto che la transazione venga risolta, con l ‘inevitabile perdita anche di quel modesto risparmio! E pensare che, tra l’altro, entro la fine del 2016 si dovranno versare altri 180.000 euro!

 

Ma vi è dell’altro: solo tre giorni dopo la delibera segnalata, la Giunta ha deciso di richiedere al tesoriere comunale della Banca di Credito Cooperativo di Flumeri, un’anticipazione, sui fondi vincolati del Comune, di € 444.924,00, “per eventuali situazioni di squilibrio di entrate ed uscite”. Altro che programmazione! Si continua a vivere alla giornata! Anche qui, senza alcuna concreta motivazione. Non si sa nemmeno se questa somma sarà utilizzata. Quel che è certo è che la richiesta è un ulteriore elemento di prova che nelle casse comunali ” nù c’è rumast’ chiù nient.”

 

 

La situazione non è più tollerabile. Vi sono tante altre cose che non vanno, delle quali vi terremo informati. Chiederemo urgentemente una seduta del Consiglio Comunale, alla quale vi preghiamo di intervenire numerosi, seduta da tenere possibilmente in altra sede, visto che nell’apposita sala regna incontrastato un tavolo mastodontico che non consente un’adeguata presenza di persone.

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