Giornata di sciopero alla Cms di Morra de Sanctis dove gli operai stanno manifestando davanti ai cancelli dell’azienda per avere chiarimenti per quanto riguarda stipendi e rassicurazioni sul futuro. “Questa manifestazione serve a richiedere un incontro per avere dei ragguagli sulla situazione dei salari – ha affermato Mauro Coscia, Rsu della Fiom -. Da maggio lo stipendio è stato rateizzato in due tranche e questo mese in tre. Abbiamo chiesto un incontro con i vertici ma non ci è stato ancora accordato”.
Sul perché di questi ritardi Coscia non sa darsi una reale spiegazione: “L’azienda lavora, ha commesse e non ci spieghiamo questo problema di liquidità. In 17 anni di lavoro in questa fabbrica non ho mai dovuto affrontare un problema del genere, siamo molto preoccupati per noi e per le nostre famiglie”,
Situazione particolare quella del gruppo Csm che, nonostante quasi due mesi di chiusura a causa del lockdown, ha comunque avuto un buon fatturato, come hanno spiegato Raffaele Palombino e Cristian Scarpellino, rispettivamente rsu della Ugl e della Uil, partecipanti allo sciopero: “Nei primi due mesi dell’anno il fatturato del gruppo è stato di 6 milioni al mese, a giugno 4,4 milioni ed a luglio è previsto un introito di 4,8 milioni”. Sulla situazione generale Palombino ha poi aggiunto: “Non c’è un piano di rientro e persino le ferie di agosto non ci sono garantite, con lo spettro della cassa integrazione sempre alle porte. Le nostre motivazioni sono chiare: vogliamo sapere dai vertici quali sono le prospettive per il prossimo futuro”.
Presente alla manifestazione, che ha visto una partecipazione totale degli operai, anche l’amministrazione comunale di Morra, che ha dato la sua solidarietà all’azione dei dimostranti: “Siamo qui per stare al fianco dei lavoratori e per capire cosa possiamo fare, come amministrazione, per facilitare la soluzione di questa vertenza. Solleciteremo la Prefettura affinché promuova l’incontro con la proprietà così da tranquillizzare i tanti dipendenti di questa importante azienda”.