Morte Tartaglia, la possibile riapertura del caso

L’edizione odierna del Quotidiano del Sud lancia la notizia sulla possibile riapertura del caso sulla morte dell’architetto Donato Tartaglia. Il professionista fu trovato privo di vita nella piccola stazione abbandonata di Aquilonia la mattina del 22 dicembre 2015. A riaprire la vicenda è la Corte di Cassazione, che pronunciandosi su un aspetto formale delle indagini ha rispedito gli atti al Tribunale di Avellino per una nuova valutazione. L’ipotesi era quella di istigazione al suicidio. In realtà al suicidio i familiari della vittima non avevano creduto, ma all’inizio del 2016 fu disposta l’archiviazione per “mancanza di elementi idonei ad ipotizzare una responsabilità di terzi“. Dopo quella decisione ripartì la battaglia silenziosa di Mirella Ramundo e Silvia Tartaglia, moglie e sorella dell’architetto.

I giudici della V sezione penale della Corte rilevano difetti nel procedimento di archiviazione. Avvenuta “…prima dello spirare dei 20 giorni previsti per i delitti commessi con violenza alla persona”. L’opposizione alla richiesta, inoltre, non sarebbe stata “minimamente valutata”. Ed ancora, si parla di “provvedimento privo di motivazione”. Ricorso dei familiari fondato dunque, gli atti tornano in Irpinia per altri esami. La morte di Tartaglia, conosciuto per le sue attività culturali e per l’ambiente, rappresenta uno degli episodi più tristi avvenuti in Alta Irpinia negli ultimi anni. La stazione di Aquilonia, quella mattina, era bagnata di sangue. Non si seppe nulla sulle possibili motivazioni del suicidio, avvenuto con un taglierino.

 

E anche se non legato alle indagini, fino a prova contraria, va segnalato il post e il comunicato stampa di qualche giorno fa da parte di Potere al Popolo Irpinia. Parlando della battaglia contro l’eolico, gli esponenti di PaP avevano scritto: “...Incendi dolosi, ad attrezzature e automezzi di proprietà di ditte che avevano vinto appalti per la realizzazione di lavori di movimento terra; bombe rudimentali nella sottostazione elettrica di trasformazione; colpi di kalashnikov contro le stesse pale eoliche, casi di suicidi di persone vicine ai “NoEolico” in circostanze dubbie, incapaci di escludere pienamente l’omicidio…”.

Leggi la sentenza qui

Giulio D'Andrea

Direttore responsabile di Irpiniapost, classe 1978, si laurea in Giurisprudenza a Perugia e si perfeziona in Psicologia forense a Genova. Mostra subito insofferenza per i tribunali e soprattutto per le cancellerie. Inizia il percorso giornalistico nel 2006, lavorando su carta stampata, internet e televisioni tra Campania e Lazio. Attualmente collabora con il quotidiano “Il Mattino”. Leggeva molto e suonava anche di più, poi la visione ossessiva delle serie Tv gli ha impedito di continuare.

Recent Posts

Concorso Bacco e Minerva 2024, cinque podi per la Scuola enologica di Avellino

L’Istituto Tecnico Agrario ‘F. De Sanctis’ di Avellino sale cinque volte sul podio nella cerimonia di…

4 giorni ago

Villanova del Battista, pestano automobilista: in tre nei guai

Sono stati identificati e denunciati dai Carabinieri della Stazione di Zungoli i tre soggetti che…

4 giorni ago

Cassano Irpino: due liste, Vecchia per il quarto mandato

Due liste, Cassano Vecchia Passione e la Coccinella-Cassano, per il mandato numero quattro di Salvatore…

6 giorni ago

Morra De Sanctis: Fiorella Caputo sfida Di Sabato

Due liste a Morra De Sanctis. Nel borgo altirpino la sfida è tra l'uscente Vincenzo…

6 giorni ago

Montella, la partita Buonopane-Cianciulli

Il sindaco uscente e presidente della Provincia, Rino Buonopane, prova il bis a Montella. Contro…

6 giorni ago

Sant’Andrea di Conza, sfida a due D’Angola-Vigorito

Il sindaco Gerardo Pompeo D’Angola tenta il quarto mandato. Nel 2019 non aveva avversari, questa…

6 giorni ago