Simone Pizza, quello col cappellino sulla sinistra, è colui che ha iniziato a portare il caciocavallo impiccato nelle sagre. L’altro, quello più alto, è Agostino Della Gatta di Irpiniaturismo: lavora da anni per far arrivare e accompagnare i visitatori, molti stranieri, in Irpinia. I due si sono incontrati da qualche tempo e nel borgo di Castelvetere hanno aperto domenica sera la loro osteria. “Castelvetere si trova nel cuore dell’Irpinia, vogliamo fare di questo luogo, che sorge all’interno dell’albergo diffuso, un punto di incontro e di snodo per i viaggiatori che vengono a visitare la nostra provincia – dice Agostino -. L’idea di fondo è quella di continuare a costruire percorsi turistici alternativi. Ora è in piedi un intero complesso dove il viaggiatore può restare per un’ora oppure può pernottare. Potrà pranzare e comprare i prodotti del nostro territorio. Potrà costruire da qui il proprio itinerario attraverso la zona”.
“La cucina – spiega Simone mentre versa un vino liquoroso made in Castelvetere – sarà rigorosamente irpina. Poi abbiamo intenzione di organizzare serate a tema con le tradizioni di ogni paese”. Insieme all’osteria sorgerà una bottega per la compravendita di quei prodotti. Un bar. La sala convegni è sempre attrezzata per mostre e dibattiti. Tutto è infatti inserito all’interno di vicoletti ancora poco conosciuti ma già vivi, perché la parte antica del paese è stata ristrutturata solo da qualche anno. In definitiva – più che un ristorante – quello che è nato nel centro storico di Castelvetere rappresenta un piccolo punto di ingresso, un gioiellino, per visitare anche altri luoghi.
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