Perchè NO all’impianto di compostaggio a Conza della Campania? Prova a spiegarlo l’associazione “Io voglio restare in Irpinia” che subito dopo la diffusione della notizia della decisione di realizzare a Conza della Campania un biodigestore, cioè un impianto per il trattamento dell’umido, è insorta contestando la scelta.
1. La località scelta è “Tortorino”, al confine tra i comuni di Sant’Andrea di Conza e Conza della Campania. Per cui, la decisione non può essere di competenza di una singola comunità, visto che le conseguenze ricadranno su entrambe.
2. Distanze. In Figura 1 è rappresentata la distanza tra la località individuata (in rettangolo bianco) e i centri abitati di Conza, Sant’Andrea di Conza, Cairano, Pescopagano (PZ) e Teora (in cerchio rosso), dove vi è già un impianto di compostaggio. In Figura 2 è rappresentata la distanza tra la località individuata (in rettangolo bianco) e il Lago di Conza (con il potabilizzatore delle acque), l’OASI del WWF e il parco archeologico di “Compsa” (in cerchio rosso). Va precisato che la diga di Conza è una delle più grandi del Sud Italia e potabilizza acqua per uso domestico anche alla Puglia. Infine, la distanza del sito dal torrente ARSO è minore di 150 metri.
3. Odori. I venti prevalenti della zona provengono da Sud-Ovest e Nord-Est e, di conseguenza, indirizzeranno gli “odori” verso i paesi di Cairano, Calitri e Sant’Andrea di Conza. Inoltre, l’area individuata è una zona di fondovalle, sogetta a inversione termica e, quindi, al ristagno di aria nei bassi strati.
4. Il Comune di Conza della Campania intascherà 30mila euro ogni anno, nonostante gli effetti dell’impianto saranno ai danni dei paesi limitrofi.
5. L’eventuale realizzazione viene ancora una volta giustificata come un’occasione per creare nuovi posti di lavoro per gli abitanti di Conza. Ancora una volta, è inaccettabile che si pensi all’occupazione non con un piano di investimenti seri, ma come una “scusa” per realizzare impianti e opere dannosi per il territorio. Il lavoro e la salute delle persone e dei territori non possono essere contrapposti, ma vanno entrambi tutelati. Anche per gli impianti eolici e fotovoltaici è stata da sempre utilizzata la retorica del “posto di lavoro”, ma non si è nei fatti riscontrato un reale aumento dell’occupazione e uno sviluppo reale del territorio. Al contrario, il business non ha prodotto che danni ambientali e scempi paesaggistici.
6. Quando sono stati costruiti gli impianti di compostaggio a Teora e Bisaccia si parlava di provincializzazione dello smaltimento dei rifiuti. In seguito, l’impianto di Bisaccia è stato sequestrato per reati ambientali e illeciti amministrativi. Ad oggi, lo smaltimento dei rifiuti è di materia regionale. Quindi, in un eventuale impianto verrebbero trasferiti rifiuti da tutta la Regione.