Ci sono volute quasi due ore per arrivare a una conclusione in conferenza stampa. E la conclusione è che Monteverde non si opporrà alle 35 pale eoliche previste intorno al paese.
Le parole di sindaco e vicesindaco sono chiarissime: “Noi non abbiamo scelto le torri. Eravamo e siamo contrari all’eolico. Abbiamo soltanto ottenuto condizioni migliori dopo autorizzazioni date da altri. Ma oggi la realtà parla di 400mila euro l’anno che verranno dai parchi eolici. E solo per le casse del comune. Purtroppo il turismo, se di turismo si può parlare, non ci porta niente”. Piaccia o non piaccia è questa la posizione dell’Amministrazione guidata da Francesco Ricciardi e Tonino Vella. Una posizione che arriva dopo gli attacchi giunti dai comitati la settimana scorsa e spiegata nella sala comunale. Punto per punto, ecco un estratto della conferenza di Ricciardi e Vella.
RISTORO ECONOMICO
Tra i 600 e i 700mila euro già ricevuti con nove pale già installate. Dalle nuove verranno 400mila euro l’anno: questa è la somma minima garantita, fino a un massimo di 598mila euro annue (dipende dal fatturato all’Enel delle società, di cui circa il 5 per cento andrà al Comune). “Prima il ristoro era di circa l’uno per cento, noi l’abbiamo portato a cinque. Abbiamo tolto le tre pale previste vicine al centro urbano, la prima a cento metri dal cimitero. E inoltre delimitato il territorio comunale su cui prima era possibile impiantare pale eoliche. Insomma, rischiavamo di avere 300 pale solo a Monteverde. Abbiamo limitato i danni e ottenuto un buon ristoro”
“Da queste cifre – ha detto il sindaco – vanno infatti esclusi i benefici per i proprietari dei terreni, che ottengono fino a 10mila euro per ogni pala”. Dal letame nascono i fior? Punti di vista. Intanto sull’indotto turistico il vice Tonino Vella scuote la testa: “Il borgo porta visitatori, certo. Ma non sono turisti. Negli anni non si è creato nessun posto di lavoro stabile. Qui c’è un albergo, un paio di ristoranti e un paio di bed and breakfast che comunque continueranno a lavorare. Non saranno 35 pale dislocate fuori dal paese a rendere inospitale il nostro borgo. Puntiamo a renderlo migliore, proseguendo nel percorso per l’accessibilità e le attività per disabili utilizzando anche la diga. E anzi, in generale vogliamo investire i proventi dell’eolico per migliorare l’accoglienza”.
MONTEVERDE, IL FUTURO DICE EOLICO
“Non possiamo e non vogliamo opporci ai nuovi impianti. Non possiamo perché la questione non è più di competenza comunale. Poi perché c’è una decisione del Tar che fino a prova contraria impone le torri nonostante i pareri negativi Via e Vas. Non abbiamo intenzione di buttare soldi in avvocati in una battaglia dall’esito assolutamente incerto, in cui al massimo si possono ritardare la costruzione delle pale”. Sul punto sono categorici i due, nonostante le proteste in sala dell’associazione Info Irpinia, che offre assistenza legale gratuita con la collaborazione dei comitati. Offerta rispedita al mittente nei fatti. “A Monteverde la stragrande maggioranza dei proprietari dei terreni ha già firmato, solo due o tre si sono opposti. Fino a quando le leggi non dicono il contrario è diritto dei cittadini fare reddito”.
IL TERRITORIO
“Se anche riuscissimo a impedire l’eolico a Monteverde, sappiamo che tutto il circondario lucano e provinciale sarà comunque invaso dalle torri”, aggiunge il sindaco Ricciardi. “E allora? Facciamo una battaglia per ritardare gli impianti a Monteverde, preserviamo un territorio che non è inserito nemmeno nell’elenco paesaggistico regionale, perdiamo i soldi… per vederci comunque invasi da decine, centinaia di pale? No, non lo faremo”. E ancora: “Come già abbiamo detto in conferenza dei servizi, tra l’eolico senza soldi preferiamo quello con un ristoro”. E i due aggiungono: “Abbiamo utilizzato i soldi delle pale per assicurare i servizi ai cittadini. Mai utilizzati per feste patronali. E così continueremo a fare”.
LE ACCUSE AI COMITATI
“Intanto non permetteremo più a nessuno di infangare Monteverde. E non permetterò più a nessuno di infangare il mio nome”, tuona Ricciardi. “Quando uno dei comitati come Nicola Cicchetti rivestiva cariche di prestigio in provincia, in questo territorio veniva deciso tutto. Ora nessuno, men che meno lui, può permettersi di fare la morale a noi. Noi che abbiamo solo ereditato buona parte dell’eolico che sarà nei prossimi anni. Fare il Masaniello oggi è troppo facile”.
MA IL SINDACO HA FIRMATO LA MORATORIA CONTRO L’EOLICO…
“Vero”, ammette Ricciardi. “Ma come ho già avuto modo di dire nelle settimane scorse, io sono assolutamente a favore di una regolamentazione. La moratoria vuole dire, in sostanza, fermiamoci in attesa del piano regionale. Ma si ritorna al punto iniziale. Io non posso fermare le pale. Detto questo, continuo a sostenere l’idea del polo delle rinnovabili. Di questo si dovrà discutere nelle riunioni tra sindaci, nel progetto pilota…”
Ma intanto la crepa tra sindaci si allarga, come pure quella tra sindaci e comitati. Un clima tesissimo precede la maxi-assemblea di sabato ad Aquilonia.