Il capannone dell’ex Irpinia Alimenti a Nusco torna in possesso del consorzio Asi di Avellino, che da sempre lo considera particolarmente interessante e quindi appetibile per un eventuale investimento da parte di privati. Lo stabile, mai entrato veramente in funzione, era stato sequestrato nel dicembre del 2013 dai Carabinieri della Compagnia di Montella che trovarono, tra i cancelli dell’area industriale di Nusco-Lioni-Sant’Angelo dei Lombardi, una notevole quantità di lastre di eternit “notoriamente contenenti amianto”. Scattarono i i sigilli conservati dal Tribunale per quasi sei anni.
Questa mattina i tecnici dell’Asi saranno nell’area industriale per riprendere possesso del bene e per effettuare un primo sopralluogo, dopo il dissequestro ordinato il 18 novembre scorso dal Tribunale di Avellino. Il consorzio, assistito dall’avvocato Pasquale Salvo, ha cercato per mesi di riottenerne le chiavi per dare nuovo impulso alle vecchie fabbriche abbandonate. Ora dovrebbe metterlo a bando in tempi rapidi.
Irpinia Alimenti, eredità dell’ex Italgrani, è uno dei simboli negativo dell’industrializzazione nel post terremoto in Alta Irpinia. Attivo solo per qualche mese negli anni Novanta. La dichiarazione di fallimento giunse nel luglio del 1997 con sentenza del Tribunale di Sant’Angelo dei Lombardi. L’opificio, dismesso, rimase di proprietà del Consorzio per l’Area di sviluppo industriale della provincia di Avellino fino al 2013. Nella fabbrica di Irpinia Alimenti si sarebbero dovuti lavorare gli scarti di produzione di un altro fantasma industriale, le Amiderie Italiane, altra presenza spettrale dell’area industriale, ormai da inattive con i loro enormi silos.