Un impegno messo nero su bianco quello assunto lunedì mattina in Consiglio Provinciale sulla vertenza dell’Ocm di Nusco. Un minimo spiraglio per i 98 lavoratori della ex Ocevi Sud che da circa 20 giorni sono in protesta, contro la proprietà, davanti al proprio stabilimento. L’assise presieduta dal Domenico Gambacorta si impegnerà, dunque, a scrivere tanto al Mise quanto a Palazzo Santa Lucia per cercare di risolvere la questione portando in Irpinia un imprenditore serio che possa riavviare l’azienda.
I lavoratori, senza stipendio da 2 mesi ed estremamente preoccupati per il futuro, hanno protestato questa mattina sotto Palazzo Caracciolo attendendo il proprio turno per salire ed essere ricevuti dal consiglio. Solidale con le maestranze la posizione del primi cittadino di Teora, Stefano Farina: “E’ tremendo – dice – dover presidiare nostalgicamente il proprio posto di lavoro pensando che domani potrebbe non esserci più. Vi consiglio di non inseguire il vecchio imprenditore ma di sperare che ne arrivino di nuovi che possano rilanciare lo stabilimento”.
Pur apprezzando l’interessamento della Provincia mantiene alta l’attenzione il numero uno dell’Ugl, Costantino Vassiliadis, che ha affermato: “Il presidio continuerà davanti ai cancelli della fabbrica anche perché lo stabilimento attualmente è vuoto senza alcuna protezione e lasciato in balia di tutti”. Mentre per quanto riguarda l’iniziativa dell’assise provinciale aggiunge: “Prendiamo positivamente l’atto della Provincia ora, però, aspettiamo azioni concrete: la convocazione del tavolo regionale e di quello ministeriale. Siamo convinti che il vecchio imprenditore non ha intenzione di tornare in questo territorio e, a dirla tutta, non ci interessa. Ci interessa, più che altro, che ci sia qualcuno che voglia prendere il suo posto. Questo stesso stabilimento è stato svenduto nel 2010 ed oggi è stato abbandonato lasciando 97 famiglie in mezzo alla strada”.