Il Sud Italia, come la stessa provincia di Avellino, deve ripartire dall’autoimprenditorialità. I giovani devono investire nell’istruzione eccellente e nel merito per far emergere il talento e costruire il proprio futuro. È quanto emerso dall’incontro “Lavoro, istruzioni per l’uso”, organizzato dall’associazione Ossigeno al Carcere Borbonico di Avellino che ha ospitato il rettore dell’Università Bocconi di Milano, Gianmario Verona.
“Abbiamo rimesso il tema del lavoro al centro di questo ragionamento – ha detto Luca Cipriano – e abbiamo voluto farlo con una delle più prestigiose università, e con il suo rettore che è esperto di innovazione digitale e nuove tecnologie, e di tutto ciò che alimenta processi di economia. Verona ha dato ai ragazzi di Avellino una serie di consigli partendo dal tema del merito, del talento e delle competenze. E dalla necessità di avere un obiettivo largo, di non fermarsi ai confini della propria città e non ricercare il lavoro sotto casa. Nel 2030 l’80% delle professioni dovranno ancora essere inventate, vuol dire che c’è un’autostrada per i giovani che stanno per iscriversi all’università, se scelgono quella giusta”.
Obiettivo dell’incontro: mettere a punto le dinamiche e gli sviluppi dell’attuale mercato del lavoro, partendo da una formazione valida. “Puntare sull’autoimprenditorialità – ha specificato il presidente del conservatorio Cimarosa di Avellino – vuol dire soprattutto non aspettare che qualcuno risolva i problemi o ti faccia promesse, ma lasci a te stesso la volontà di conquistare il futuro. Ad Avellino bisogna continuare a dialogare con la città di cose concrete, non solo slogan e promesse. Il lavoro è un’emergenza che tocca tutte le famiglie, anche quelle irpine, e anche in città si può rigenerare un sistema che produca lavoro, partendo ad esempio dalla rete della produzione culturale, ristabilendo un rapporto più stretto con Confindustria, e provando ad arrestare la fuga dei cervelli. Non si devono mettere freni alle esperienze, ma bisogna anche avere stimoli e coraggio per tornare nella propria città”.
La Bocconi, tra le prime dieci università europee e le prime trenta a livello mondiale, ha un alto numero di studenti della provincia di Avellino. E secondo Cipriano “quando si sceglie l’eccellenza universitaria sicuramente si hanno più carte per stare sul mercato del lavoro. Il 95,8% dei laureati della Bocconi trova un impiego entro il primo anno dalla laurea. Ciò dimostra che con studi importanti, talento e merito, il lavoro esiste”.
Competenze linguistiche e digitali insieme alla passione per l’imprenditoria. Secondo il rettore della Bocconi i giovani di oggi devono possedere tali requisiti per mettersi in gioco e assicurarsi un futuro vincente all’interno dell’attuale mercato del lavoro. “Le competenze sono importanti – ha dichiarato Verona – e vanno coniugate con il mercato territoriale e industriale. Fondamentale una politica di istruzione positiva. Viviamo un momento storico analogo a quello di 100 anni fa in cui l’energia elettrica si è diffusa e ha permesso la nascita dell’industria che conosciamo oggi. Bisogna sfruttare questa opportunità, la fame di imprenditorialità. La rivoluzione digitale che stiamo vivendo fornisce anche tante occasioni per creare nuovi lavori dal punto di vista di startup innovative”.
L’Italia possiede grandi talenti. Lo ha dichiarato il rettore di una delle università più importanti del nostro paese, che permette ai giovani laureati di lavorare per importanti aziende anche all’estero. “Il nostro osservatorio ci dice che i nostri ragazzi sono molto talentuosi e possono andare anche fuori dall’Italia – ha aggiunto -. Non è un bene per il paese, ma dimostra come in Italia ci sia un talento sostanziale che può essere trasformato, e bisogna fare il possibile per creare crescita sia a livello locale che nazionale”.