Protocollo d’intesa per il recupero, la valorizzazione e la promozione di beni culturali, artistici, paesaggistici, scientifici e ambientali del territorio. Il documento è stato sottoscritto, nel rettorato dell’università degli Studi di Napoli Federico II, dal rettore dell’ateneo partenopeo, Gaetano Manfredi, e da Mauro Moretti, presidente della Fondazione Fs Italiane che gestisce il Museo nazionale Ferroviario di Pietrarsa.
L’accordo è il frutto del “comune intento dei soggetti firmatari che si impegnano, ciascuno per la propria area di competenza, a promuovere tutte le iniziative che consentano di raggiungere gli obiettivi individuati ed elencati nel protocollo”. Il rapporto di collaborazione sancito dalla firma prevede, tra l’altro: la condivisione delle informazioni e dei contatti acquisiti al fine di valorizzare adeguatamente, sul territorio cittadino e nazionale, le iniziative promosse e veicolate attraverso i propri canali e strumenti di comunicazione; la progettazione e la realizzazione di mostre ed eventi scientifici, culturali o artistici; la progettazione di itinerari culturali e percorsi di visita, studio e ricerca sulle collezioni del Museo nazionale di Pietrarsa, nonché alle mostre temporanee e altre attività proposte dalla Fondazione per studenti e personale ricercatore, docente e tecnico amministrativo dell’università; l’accesso alle rispettive sedi, nonché l’uso di attrezzature e servizi tecnici per tutta la durata dei progetti e delle attività condivise e programmate e la valorizzazione del patrimonio librario, documentale, iconografico e fotografico della Fondazione attraverso iniziative di divulgazione e idonei progetti di ricerca e alta formazione. Il protocollo, della durata triennale, potrà essere rinnovato attraverso la firma di un nuovo accordo.
“L’investimento in cultura è il più importante – afferma Mauro Moretti, presidente della Fondazione FS italiane che gestisce il museo di Pietrarsa -. Se non investiamo in cultura e formazione non c’è prospettiva. Per questo, noi partecipiamo alla più importante sfida per il futuro del nostro Paese da una zona di Napoli dove si stanno insediando importanti imprese dell’alta tecnologia anche di carattere mondiale”.
Si parte dall’area orientale di Napoli, infatti, dal quartiere di San Giovanni a Teduccio, per arrivare fino alle province interne. Il suo primo terreno di applicazione sarà in Irpinia, sulla linea Avellino-Rocchetta Sant’Antonio dove si lavorerà alla riqualificazione delle antiche stazioni. “Là dove oggi ci sono ancora vecchi prefabbricati dovranno sorgere stazioni accoglienti, dotate di spazi anche di ristorazione, coltellerie, aperti alle imprese locali per farne anche spazi espositivi e trasformare l’intera linea in una sorta di Wine Valley”, spiega ancora Moretti. Su questo progetto sono già al lavoro 30 studenti del Dipartimento di Architettura di un master sulle aree interne finanziato dalla Regione Campania. Poi toccherà al Sannio.