“L’accordo interregionale sulle acque tarda, perché è una vicenda che riguarda aspetti delicati di relazioni tra regioni interessate. Confido che ci possa essere una posizione comune, intendiamo tenere rapporti di amichevole collaborazione con la Puglia, che però deve essere anche fattiva”. Il vicegovernatore Fulvio Bonavitacola parla a Torella dei Lombardi in occasione di un incontro sui contratti di fiume. Ma le cose sono tutt’altro che sconnesse, sempre di risorsa idrica si tratta. E allora aggiunge: “C’è una novità sul rapporto tra le regioni in riferimento a quote e compensazioni. L’invaso di Conza della Campania consente ora una redistribuzione delle risorse idriche anche a modifica di quello che era l’assetto precedente. Di questo parleremo in occasione dell’assegnazione al soggetto gestore della nuova galleria idrica Pavoncelli Bis di Caposele. Sarà il momento giusto per un accordo generale per gli investimenti che ciascuno deve fare”. Parole che giungono dopo le tensioni in consiglio comunale a Caposele. Ma che valgono per tutta l’area. Dalle sorgenti di Montella e Cassano a Conza appunto. Passando per le sorgenti dell’Ofanto di Torella fino alla valle del Sele.
Questo a margine, mentre nel corso del convegno il vice di De Luca si concentra sui fiumi. I contratti rappresentano uno strumento normativo che però deve coinvolgere anche i privati, nel segno della cura dell’ambiente e dell’indotto economico che può nascere lungo i corsi d’acqua. “Stiamo lavorando a norma flessibile e utile allo sviluppo locale, troppi soggetti rischiano di diventare inconcludenti – osserva –. Nella prima fase il contratto di fiume deve prendere la forma di un accordo di programma perché deve essere uno strumento di sviluppo, magari anche attraverso pacchetti di cose sull’Ofanto“. La presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio ha chiosato: “Il Governo nazionale finora non ha messo risorse. Quindi c’è il rischio che parliamo a vuoto. Perciò abbiamo voluto fare anche una legge regionale cui dovrà seguire un tavolo tecnico regionale assieme al livello nazionale. E dovremo attaccarci alla programmazione europea futura“.