Ancora parole dure dal governatore della Campania Vincenzo De Luca nei confronti del Partito Democratico. L’occasione per le esternazioni del numero uno di Palazzo Santa Lucia, convinto renziano, è stata fornita dall’inaugurazione della nuova sede del circolo del Partito Democratico a Serino. Una delle poche realtà irpine in cui la scissione ha avuto effetti visibili con il passaggio nelle fila di Articolo Uno – MDP dell’ex segretario Marcello Rocco. Qualche giorno fa proprio a Serino era arrivato il governatore della Regione Toscana Enrico Rossi, uno degli artefici nazionali della scissione. Martedì sera quindi mobilitati i vertici irpini del Partito Democratico e appunto il presidente De Luca.
Contesto politico e discorso molto politico. Parole ferme rivolte agli iscritti democratici locali e ai tanti riferimenti provinciali in sala. “Questo circolo sia un luogo in cui ognuno può esprimere liberamente il proprio pensiero, nel quale discutere dei fatti cogenti e dei grandi temi. Un luogo di formazione per le giovani generazioni che si approcciano alla politica, come lo erano un tempo i grandi partiti di massa, quelli nei quali pur non venendo da un contesto politicizzato un giovane poteva crescere e arrivare a ricoprire ruoli importanti. Non sia invece – ha attaccato – un luogo di sterile scontro tra correnti. Basta con queste correntucole nel Partito Democratico. Liberatevene, liberatevi dell’abitudine a parlare per aree“.
E ancora: “Siamo stati capaci in questo partito in questi anni di prendere il peggio delle due culture politiche che sono alla base della sua nascita. Abbiamo preso il correntismo doroteo e la centralizzazione burocratica del PCI. Dovremmo invece recuperare la capacità della DC di avere attenzione per l’essere umano, e la capacità del PCI di discutere guardandosi negli occhi e costruire il partito partendo dai territori, dai circoli come questo. Ce ne sono alcuni che non fanno iniziative da 5-6 anni, chiusi e vuoti, però tutti i vari capicorrente li vedi puntualmente arrivare con il taccuino in mano quando si tratta di assegnare caselle e nominare qualcuno“.
Poi un passaggio più generale. “Sulle Politiche del 2018 ci giochiamo il destino dell’Italia, sarà difficile per via della scissione e del Movimento Cinque Stelle. Molto dipenderà dalla legge elettorale. Ma noi dobbiamo avere il coraggio di correggere errori commessi in questi anni ad esempio sulle riforme: fatte senza tenere conto delle persone che queste andavano a toccare, come sulla scuola. E dobbiamo avere il coraggio di fare un’operazione verità sui cinquestelle. Predicano da anni che bisogna fare politica gratis; noi in Consiglio regionale abbiamo approvato una norma in base alla quale ogni consigliere o assessore può rinunciare in tutto e in parte allo stipendio, sono passati tre mesi e nessuno del M5S è andato a fare questa scelta. È arrivato il momento di fare una battaglia a viso aperto su questi temi, perché finirà che per fare politica o vai a rubare o ti fai una polizza a tua insaputa“.
Infine, la sicurezza. “Abbiamo detto troppo poco come PD sull’argomento, mentre io da anni combatto per far capire che la sicurezza non è un tema di destra, ma una cosa che interessa anche la sinistra, che tocca i diritti e la vita della gente che vuole proteggere ciò che è suo“.