Sarebbero tra le 2000 e le 2500 le tessere del Partito Democratico acquistate via web in Irpinia. 2000-2500 online a fronte delle circa 6850 sottoscritte invece nei circoli della provincia. Il boom delle iscrizioni via web al PD irpino non è ancora stato confermato da comunicazioni ufficiali del partito nazionale. Anche perché le iscrizioni sarebbero avvenute in massa negli ultimi due giorni di tesseramento, tra il 26 e il 28 di febbraio. Da giorni però è in corso la “gara” a intestarsi le tessere.
Tra i più attivi sponsor della procedura online ci sarebbe infatti l’avellinese Ettore Iacovacci, ormai ex esponente di Scelta Civica, che in un’intervista a Orticalab ha confermato il suo passaggio nelle fila dei democratici. Un’iscrizione che si sarebbe tirata dietro l’adesione di molti militanti del partito fondato da Mario Monti, i quali confluirebbero in numero consistente nei circoli di Avellino città e in qualche altro centro della provincia. Oltre a Iacovacci, viene dato come attivissimo un altro avellinese, il consigliere provinciale Gianluca Festa.
Volendo fare facili ironie, potremmo dire che al già lungo e variegato elenco di correnti del PD in Irpinia, se è aggiunta un’altra: quella delle tessere native digitali, tessere 2.0, al passo con la modernità. I “digidem”. Ma la questione invece pare essere piuttosto seria. Perché i numeri che circolano chiedono prudenza e se fossero confermati rappresenterebbero un unicum a livello nazionale in tempi di disaffezione alla politica.
Il PD in tutta Italia ha tesserato via web circa 5000 persone. 2000-2500 tessere sono quasi il 50% del totale nazionale. O improvvisamente la nostra provincia, che esattamente tre mesi fa come il resto del Paese bocciava Renzi e la sua riforma costituzionale, ha scoperto una sorprendente passione per le vicende del partito di via Tagliamento, oppure siamo di fronte a un tentativo di determinare equilibri ed esiti dell’imminente congresso provinciale. Perché una tessera in tempi di magra è un’adesione a un partito, in tempi congressuali invece diventa un strumento di potere da agitare sul contesto locale per assumere leadership e determinare maggioranze, e a livello nazionale una dote da portare al riferimento e all’area di turno. Pratica concessa nel gioco politico, ma approfondire non guasta.
Mentre i segretari di circolo chiedono spiegazioni al commissario Riccardo Tramontana, nominato da Roma proprio per dettare le regole del tesseramento e del congresso irpino ed evitare le anomalie del 2013 (quando si registrarono lunghe file davanti a via Tagliamento), non resta che attendere i numeri ufficiali. Numeri ufficiali che invece ora sono stati diffusi relativamente al tesseramento tradizionale e che parlano di cali significativi solo nei circoli di Ariano Irpino, Serino e nel Foa di Avellino per effetto della scissione e dell’abbandono del partito di Antonio Ninfadoro, Marcello Rocco e Francesco Todisco.
Nei centri più grandi, e politicamente importanti, le tessere sottoscritte nei circoli sono state: 211 per Atripalda, 82 a Mercogliano, 110 a Cervinara, 35 a Nusco, 121 a Sant’Angelo dei Lombardi, 104 a Caposele, 40 a Frigento e 86 a Montemarano. Tra le 187 tessere di Lioni c’è anche quella dell’ex sindaco Rodolfo Salzarulo, da sempre critico nei confronti della dirigenza PD, sulla cui volontà di restare nel Partito Democratico pure ci si era interrogati. E’ rimasto nella casa democratica anche Gerardo Adiglietti, riferimento della sinistra del partito, da sempre vicino all’europarlamentare Massimo Paolucci. Il suo circolo avellinese Riformando incassa 186 tessere, numero in linea con il dato dell’anno precedente.