Maurizio Petracca presenta la sua Officina 20.20 e lo fa in un Viva Hotel pieno di amministratori. Non un partito, ma un’associazione, “una agorà” nella quale ragionare di progetti per lo sviluppo dei territori interni in vista della nuova programmazione europea. Ma anche una opportunità di intessere relazioni in vista dell’appuntamento delle Regionali del prossimo anno, sebbene al momento l’argomento non venga discusso. “E’ un progetto partito tempo fa su sollecitazione di amministratori locali alla luce della mancanza di discussione nei partiti, nel centrosinistra e nel centrodestra, dove si registrano solo risse”, commenta il consigliere regionale.
“Si chiama Officina 20.20 perché nel 2020 partirà la nuova programmazione europea. Finirà l’attuale ciclo e bisognerà arrivare preparati a quell’appuntamento con progetti materiali e immateriali immediatamente cantierabili – spiega il presidente della commissione Agricoltura -. Gli amministratori devono però farsi carico di questo momento di difficoltà dei partiti. Noi ci organizzeremo con convegni, dibattiti, incontri e proveremo a portare una nostra proposta, questa sarà un’agorà”. “L’entusiasmo di stasera mi onora, qui ci sono 150 amministratori, hanno aderito una 40ina di sindaci che vogliono provare a portare un diverso approccio nel dibattito politico. Non svuoto nessuno – aggiunge a proposito della frattura consumatasi con i popolari di De Mita -. Ci sono sindaci non legati a quella epoca o quella storia. Io ho fatto una scelta di coerenza in città. Altri hanno fatto scelte diverse, ma non è dall’ordine del giorno della riunione questo tema. Credo ciecamente nei partiti e Officina 20.20 non diventerà un partito, né una lista”. In sala a sorpresa c’è anche la figlia dell’ex presidente del Consiglio, Antonia De Mita, che andrà via prima dell’intervento di Petracca.
Alle cronache gli interventi dei sindaci di Cairano (Luigi D’Angelis, leggi qui il suo intervento), Contrada (Pasquale De Santis) e Summonte (Pasquale Giuditta) e del presidente del Consiglio comunale di Solofra. Il primo cittadino di Sperone Marco Alaia dice: “Noi siamo protagonisti oggi, come amministratori con una rete solidale che faccia emergere il territorio”. Da Vallesaccarda il collega Franco Archidiacono rilancia: “Dovremmo produrre un manifesto ed esportarlo su tutto il territorio dell’Appennino e nei piccoli Comuni”. Soddisfatto pure il sindaco di Casalbore Raffaele Fabiano: “Finalmente c’è stata l’intuizione di un contenitore in cui poterci confrontare”.
Presenti tra gli altri anche amministratori dal Sannio e da Montoro, Altripalda, Tufo, Bonito, Aiello del Sabato, San Mango sul Calore, Monteforte, Castel Baronia, Ospedaletto, Fontanarosa. Nutrita la pattuglia dall’Alta Irpinia con Aquilonia, Lacedonia, Monteverde, Calabritto, Torella dei Lombardi, Bisaccia, Nusco, Senerchia, Lioni, e gli ex amministratori Tonino Rubinetti da Calitri e Gaetano Calabrese da Lioni. Nelle prime file per il Gal Irpinia, Vanni Chieffo e Nicola Giordano, ma pure il segretario dei Gd Lorenzo Preziosi e il capo dell’opposizione ad Avellino città, Luca Cipriano con alcuni consiglieri comunali. Diversi i volti Pd.