La riflessione di Orazio Sorece in seguito alle domande poste dal comitato No Triv in Alta Irpinia ai candidati alle elezioni Regionali. “Partiamo dalla nostra vera ricchezza che è l’acqua. Da più di un secolo le acque irpine soddisfano le esigenze idriche di cinque milioni di abitanti, con gli anni i sistemi di trasferimento delle acque hanno subito deterioramenti con la conseguente perdita della risorsa. Tra rinvii e ricorsi riguardo alla Pavoncelli bis abbiamo perso di vista le priorità, dobbiamo ridurre le perdite perché non è possibile che alcune zone dell’Irpinia limitrofi alle sorgenti soffrano di siccità nei periodi estivi. Le prelazioni imposte hanno prodotto un aumento delle tariffe delle acque per i cittadini della provincia di Avellino, che attingono la loro acqua da pozzi profondi provocando di fatto un dispendio energetico che poi paghiamo in bolletta”.
“Spesso servono scelte coraggiose anche se impopolari rispetto ai progetti nazionali. Non dico che dobbiamo arroccarci ma di sicuro non svenderci. Riguardo al petrolio non mi tirerò indietro per capire a che punto è arrivata la fase istruttoria presso il Ministero cercando anche di presentare delle osservazioni nel merito dei contenuti. Riguardo al Ptr del 2008 sul patrimonio paesaggistico bisogna attuare i propositi di tutela, valorizzazione e sviluppo sostenibile contenuti nel testo. Occorre riqualificare le aree che sono state oggetto di inquinamenti vari, salvaguardare flora e fauna mentre per quanto riguarda lo sviluppo sostenibile servono delle politiche che promuovano lo sfruttamento delle energie verdi”.