La legge sui piccoli comuni fa esultare il mondo politico. Tutti hanno votato a favore, tutti si dicono soddisfatti per queste cifre, tra i cento e i centocinquanta milioni, destinati a combattere lo spopolamento e a offrire i servizi perduti. Cerchiamo di approfondire con Carmine De Angelis, docente universitario e sindaco di Chiusano San Domenico. “Una legge che mette piccole pezze, i problemi seri dei piccoli comuni non vengono affrontati”, dice.
Sindaco, un primo giudizio
Aspetterei la pubblicazione, ma per quello che si legge dalle agenzie mi sembra siano misure insufficienti. Intendiamoci, c’è sempre da sperare bene quando si interviene su determinate tematiche. Ma il nostro Paese ha bisogno di ben altro. I nostri paesi non si cambiano con leggi del genere.
Si spieghi.
Innanzitutto non si migliora la vita di cittadini e amministratori senza ritoccare i vincoli di stabilità e se le misure sulla fiscalità di vantaggio sono inesistenti.
Servivano le aree no tax?
Sicuramente, anche se era complesso inserirle in questo impianto. Il discorso critico è che il Governo avrebbe dovuto valutare e costruire un’economia di bilancio a quadro differenziato tra piccoli e grandi comuni. Non è stato fatto e quindi la legge non rivoluziona un bel niente. Tra l’altro è una fotocopia di normative e misure esistenti.
A una prima impressione la strategia è simile ai progetti pilota per le aree interne. Secondo Lei è così?
Beh per me è una fotocopia delle misure sui Psr e sui servizi di viabilità agevolata per i comuni montani. Diciamo che molte cose sono state inserite in un quadro più ampio. Ripeto, si mette a sistema una tendenza ma non risolvono i problemi perché i vincoli di bilancio non vengono toccati.
E i fondi a disposizione? Pochi o giusti?
Cento milioni più o meno… Non so, bisogna vedere la modalità di erogazione.
Al di là della banda ultra larga, ma è un collegamento indiretto, non sembra ci siano riferimenti al mondo produttivo. E molti pensano che solo gli investimenti possano far rinascere una zona economicamente e demograficamente depressa.
Vero, ma come per la no tax area sarebbe stato difficile stabilire in questa legge rapporti tra il pubblico e privato. Ci saranno, si spera, altre modalità per agevolare gli investimenti nelle zone colpite dallo spopolamento.
Intanto la soddisfazione è generalizzata. A livello nazionale dal Pd ai 5stelle tutti si dicono felici. I piccoli comuni aggregano?
La politica ha messo le pezze invece di cucire un vestito adeguato. In Italia non si interviene mai alla radice, per un discorso strutturale. Penso alla legge Delrio, su cui la Corte dei Conti ha evidenziato un disavanzo. Norme che altri definivano ‘magnifiche’ sono diventate un disastro. Questa non produrrà disastri ma lascerà le cose come stanno.