IRPINIAPOST: Industrializzazione, ricostruzione, ruralità

Sono in presidio da questa mattina, davanti ai cancelli dello stabilimento, i lavoratori della Iavarone Legnami Spa, azienda dell’area industriale Asi di Calitri. Lo scorso 18 aprile la proprietà della fabbrica, tra le prime a insediarsi nel calitrano nel dopo terremoto, ha inviato loro una comunicazione di avvio della procedura di licenziamento collettivo a causa della crisi del settore edilizio, delle difficoltà nell’approvvigionamento della materia prima, dell’aumento dei costi di gestione della produzione.

La Iavarone Legnami lavora legni pregiati ed è stata una delle aziende protagoniste del progetto filiera del legno, maturato anche in vista della nascita dell’azienda forestale all’interno dell’area pilota Alta Irpinia. Ora a rischiare il posto di lavoro sono 9 dipendenti su 20, quasi tutti impegnati nella produzione, che si ridurrebbe così a sole 5 unità. Una scelta drastica per uno stabilimento che fa innanzitutto produzione, a differenza dell’altro capannone (a Casoria) dedicato alla commercializzazione dei prodotti.

La procedura di licenziamento si concluderà il prossimo 26 maggio ed è corsa contro il tempo, in queste ore, per scongiurare il taglio occupazionale e una soluzione che tramortirebbe l’insediamento industriale di Calitri e il settore edile in provincia di Avellino, dopo la chiusura qualche mese fa di un’altra fabbrica del legno, la Novolegno di Montefredane. Dopo il tavolo dello scorso 23 aprile, un nuovo confronto con i sindacati è previsto per il 14 maggio. “C’era aria di smobilitazione già da qualche anno – fanno sapere a denti stretti gli operai che nei giorni scorso hanno convocato un’assemblea permanente e ora si ritrovano in sciopero all’esterno – ma non ci aspettavamo questa decisione così drastica, comunicata a mezzo mail”.