Ora o mai più, almeno per questa maggioranza in Regione. Ora o mai più per mantenere promesse e impegni per l’Alta Irpinia, con il Laceno e le sue seggiovie bloccate che diventano emblema di criticità e opportunità. La visita di Vincenzo De Luca a Lioni è stata uno spartiacque. Al netto degli interventi politici del governatore – quelli avrebbe potuto farli ovunque – diventa più interessante, per l’Alta Irpinia ovviamente, l’incontro – segreto ma nemmeno tanto visto che De Mita ha attraversato il cinema in orizzontale per due volte – tra il leader di Nusco e il governatore. L’oggetto è il progetto, il progetto pilota. E si è appreso che anche la sindaca di Bagnoli Irpino, Teresa Di Capua, abbia preso parte al summit. Le dichiarazioni arrivano in questi giorni. Parla la Di Capua: ” Da De Luca rassicurazioni sui fondi per il Laceno, presto lo inviteremo per fare il punto“. Parla il vicesindaco con delega al turismo, Rino Ferrante. È lui a spiegare come le idee per l’altopiano siano state trasmesse a Invitalia che nell’ambito del complesso iter del progetto pilota consegnerà a breve il definitivo in Regione. Poi questa dovrà fare la sua parte. Ed è lo stesso Ferrante a ragionare: “Questo è il progetto pilota. Si mettono su carte le idee e poi queste vengono approvate e nel caso finanziate. La strategia aree interne nsi poteva fare meglio? Probabile, ma intanto registriamo l’impegno di Ciriaco De Mita, nel disinteresse generale. La questione Laceno deve diventare di interesse regionale“.
Le carte a Invitalia, spiega Ferrante, sono state consegnate lo scorso settembre. Nel bel mezzo dell’affaire e degli scontri sull’azienda forestale al tavolo di Nusco. Diciamo che dallo scorso luglio ad oggi la forestazione ha costituito il 95 per cento della torta-discussione. Ed è evidente come il discorso su turismo, beni culturali, venga portato avanti dai sindaci in forma pressoché privata. Non è questa la sede per i giudizi e nemmeno si vuole evidenziare il consueto deficit di trasparenza del progetto pilota. Ma in questo senso Bagnoli diventa ancora una volta emblema. Giovane Sinistra chiede, e in maniera determinata, lumi per i cittadini. L’amministrazione risponde su tutti i media della provincia. Tutto ciò è salutare, senza dubbio. Purtroppo è ancora molto presto per “fare rete” (espressione che col passare degli anni diventa insopportabile e vuota in assenza di fatti concreti) tra il principale attrattore turistico dell’area, il Laceno, e gli altri potenziali attrattori. Al momento, almeno per quello che è stato dichiarato al tavolo di Nusco, si sa di un intervento sull’Abbazia del Goleto di Sant’Angelo dei Lombardi. Per Rocca San Felice c’è l’area della Mefite. Per Bisaccia il sito archeologico necropoli e museo archeologico. Lacedonia avrebbe presentato un progetto troppo oneroso, lo disse lo stesso De Mita. Castelli e musei, in linea di massima, per la stragrande maggioranza dei paesi. Poche settimane e si capirà davvero quanto questa maggioranza in Regione abbia intenzione di dare ai 25 comuni altirpini: a chi ha presentato progetti fattibili, s’intende. Il segnale però, in un senso o nell’altro, sarà sempre il Laceno.