Tra le cose dette nella sua visita di Sant’Angelo dei Lombardi, Umberto Del Basso De Caro trova più modi per agganciarsi all’attualità. Senza troppi giri di parole, all’indomani della rottura certificata al tavolo del progetto pilota, il sottosegretario alle Infrastrutture dichiara nella sede del circolo Pd: “Il progetto è finanziato dal Ministero dell’Economia. Nessuno può pensare di metterci il cappello e dire ‘è cosa mia’”. Il riferimento è ovviamente al presidente dell’assemblea Ciriaco De Mita. De Caro va in soccorso dei sette sindaci “ribelli”. Lo fa partendo dalla critica alla linea Pd che vede la prevalenza della presidente Rosetta D’Amelio tramite l’accordo con De Mita negli enti di mezza provincia. E allora l’esponente del Governo si farà promotore di un manifesto del Pd in Irpinia. “Un vero programma politico – annuncia – perché quello che sta accadendo non è più tollerabile”.
Sui Gal: “Sto assistendo a una battaglia per strappare comuni e farli entrare in organismi destinatari di grossi finanziamenti. In generale il programma di sviluppo rurale vale un miliardo in Campania, Avellino e Benevento potrebbero attrarne la metà. Invece noto che qualcuno ha pensato bene di aggregarsi a Salerno”.
Il Pd e i rapporti di forza: “Il congresso che prima o poi verrà celebrato ci dovrà finalmente dire se siamo camerieri o protagonisti, caudatari o meno. Il primo partito in Italia non può delegare la sovranità politica ad altri. Un partito che vale tre non può valere trenta. 12mila voti non possono diventare di fatto centoventimila. Soprattutto non può accadere senza che quel partito abbia i riferimenti nazionali. Ottenere un delegato alla Comunità montana è una cosa, Roma è un’altra. Il conducente in Irpinia deve essere il Pd ma non riesco a sentire voci in tal senso. Sento soltanto di gestioni che non sono affatto idee politiche. Come l’Asi, nata attraverso elezioni acrobatiche a scrutinio segreto che non fanno omaggio al partito. Chi le consente si pone in una linea divergente rispetto alla mia opinione. Che è solo la mia, ci mancherebbe, ma è anche quella di tanti cittadini”.
I sindaci e il Pd: “Io vorrei superare le cronache dei giornali e discutere di programmi. Però trovo assurdo che un sindaco Pd come Rosanna Repole debba rispondere in prima persona a certi attacchi. Il partito doveva prendere posizione. Quello che sta accadendo in Irpinia è un libro da riscrivere. Se qualcuno pensa che non siamo capaci lo dica e magari la prossima volta diamo direttamente a vertici istituzionali ad altri”.