Dopo l’incontro a Nusco parla uno dei sindaci “dissidenti“. Nonostante gli scontri dei mesi scorsi soddisfazione per l’esito della giornata da parte di Rosanna Repole. Ma da parte del primo cittadino di Sant’Angelo dei Lombardi c’è anche la volontà di correggere il tiro rispetto a strategie e linee emerse nella sala comunale di Nusco. Sanità innanzitutto.
Sindaco Repole, una valutazione generale sulla mattinata.
E’ stato un passaggio importante, nessuno può negarlo. Il fatto che il governatore Vincenzo De Luca prenda atto del lavoro che si è svolto è sicuramente qualcosa di importante. Altrettanto importante il fatto che De Luca abbia fatto e ottenuto un quadro della situazione. Lui sa benissimo cosa significhi desertificazione. Una cosa sono i discorsi teorici sul fatto che i giovani vadano via. A me sembra che si stia iniziando a parlare in termini concreti.
Si riferisce al turismo, che oggi è stato centrale?
In linea generale i motivi per far restare i giovani sono turismo, ambiente, agricoltura, ovviamente in un discorso di rete e con un approccio decisamente economico. Quindi sì, De Luca e De Mita hanno fatto bene a puntare su questo aspetto.
Ma che come si traduce l’impegno di De Luca e del territorio sul turismo? E, altra cosa, l’anno scorso non era stato già firmato il distretto turistico che voleva dire regime agevolato per i nuovi imprenditori?
In realtà si tratta di due percorsi paralleli. Il distretto firmato dal ministro Dario Franceschini è qualcosa di esterno al progetto pilota, è bene chiarirlo. Però i comuni sono gli stessi e bisogna evidenziare anche questo. L’aspetto cui faceva riferimento De Mita è la messa in rete di luoghi in grado di attrarre i visitatori. Castelli, natura, borghi. Tutti siamo convinti che la Valle del Sele e Bagnoli Irpino, oggi molto presenti nei due interventi, siano snodi centrali. Ovviamente rientra anche altro.
Altro che non è stato citato. Goleto, San Francesco a Folloni, Oasi e Parco archeologico di Conza, Cairano e Monteverde. Esigenza di sintesi?
Credo proprio di sì, dò per scontato che questi siano attrattori da rafforzare. Sono tutti luoghi su cui i venticinque sindaci vogliono puntare con forza. Oggi per esempio è stata citata la Mefite a Rocca San Felice. Poi non dimentichiamo che il governatore abbia posto l’accento sulla ciclovia dell’Acquedotto Pugliese e la Avellino-Rocchetta, opere che attraversano tutti i Comuni o quasi. De Luca crede molto alla ferrovia turistica e questo è positivo.
Non nascondiamo le note polemiche però. Il livello romano del Progetto Pilota è stato attaccato da De Mita quando parla di approccio sociologico con tono sprezzante. E chi scrive pensa che i riferimenti siano stati anche a rappresentanti come Luigi Famiglietti o Umberto Del Basso De Caro, oltre che al ministro De Vincenti che ha segnalato le falle nel progetto…
Io non credo proprio si riferisse a loro.
E a chi allora? A Fabrizio Barca ed Enrico Borghi?
Bisognerebbe chiederlo a De Mita, ma sinceramente penso di sì. Il presidente già nelle riunioni di Calitri ha mostrato di gradire poco questo approccio. Una visione legittima. Però secondo me era necessario portare avanti un ragionamento di tipo sociologico, io aggiungerei innovativo, che è quello proprio della Strategia Aree Interne. Stiamo parlando di una strategia per molte aree pilota in tutta Italia. Non ci siamo solo noi ed è chiaro che occorresse sviluppare un ragionamento complessivo. In ogni caso il valore nazionale della strategia non viene sminuito. Anche De Luca ha fatto riferimento alla firma dell’Accordo di programma quadro con Roma.
Da una parte c’è la sensazione che si siano messe in mezzo molte cose in questi duecento milioni. Ma non manca qualcosa?
Se ti riferisci alla sanità penso proprio di sì. Una premessa. De Luca ha parlato anche di Lioni-Grottaminarda, che effettivamente c’entra poco o niente col Progetto Pilota ma è comunque un’infrastruttura vitale per l’Alta Irpinia, l’Ufita e per buona parte del Mezzogiorno, quindi giusto che sia stata nominata. Resto un po’ perplessa sul discorso ospedali. E’ chiaro che con una sanità commissariata anche De Luca sia portato a ragionare non nello specifico. Resto perplessa quando non leggo l’ospedale “Criscuoli” negli allegati su cui si è concentrata proprio la relazione del ministro De Vincenti. Questo è un problema interno, da risolvere presto. Come persona del territorio se c’è una cosa che ho condiviso sono le schede sulla sanità votate da sindaci e dall’Asl anche su proposta di De Mita. Ora a distanza di qualche mese non vedo emergere con chiarezza il ruolo dell’ospedale dell’Alta Irpinia. Non è un discorso di campanile. Tutti sanno che l’emergenza dovrà essere una caratteristica del Criscuoli. Su questo mi auguro che si possa chiarire al più presto.
Altro su cui ci si aspettava di più?
Ma in generale il tema dei servizi, che però si affronterà in sede di approvazione di strategia. E’ naturale che sanità e trasporti, come la scuola, restino elementi imprescindibili del Progetto Pilota. Ripeto, io credo l’impegno economico da parte della Regione. Ma la riunione di questa mattina a Nusco segna un nuovo punto di partenza, non certo un traguardo. Il bello viene adesso, ma viene anche il difficile.