‘Progetto pilota, un omaggio che non risolve i problemi’

Il progetto pilota diventa ufficiale dopo la pubblicazione sul sito dell’Agenzia nazionale per la coesione. Ma lo strumento resta ancora uno sconosciuto per i comuni mortali. Spetta ai sindaci uscire dalle stanze della sede di Calitri e anche dai propri consigli comunali per spiegare cosa potrebbe portare. A cosa servirà? Arriveranno fondi, ok. Ma come? Parla il sindaco di Lioni, Rodolfo Salzarulo. Parla in una fase molto delicata ma che proprio per questo necessita di un ulteriore sforzo. Come hanno spesso ripetuto i sindaci, il documento preliminare non è la fine ma l’inizio. E allora gli abbiamo chiesto lumi sul percorso…

Salzarulo, si parte davvero?

No, non si parte ancora. Nel senso che non c’è ancora nulla di clamoroso. Definisco questo progetto pilota un mazzo di fiori profumato, un regalino, un omaggio fatto all’Irpinia che però non risolve i nostri problemi nel breve-medio termine. Deve essere chiaro che l’area sperimentale, come viene chiamata, serve per attrarre fondi comunitari su settori fondamentali che non vanno ai singoli Comuni ma su progetti comuni ancora da costruire.

E fin qui ci siamo, in teoria. Nella pratica come si fa?

Sbagliato pensare che 25 comuni possano operare insieme su trasporto scolastico o rifiuti. E’ una follia. Non perché non sia possibile a 25 comuni, ma perché si tratta di un territorio lungo 80 chilometri. In realtà la questione è semplice e complessa allo stesso tempo. In ogni caso si deve partire dalle unioni dei comuni, quella vera, sui servizi di base. Attualmente il percorso prevede un’unione di Comuni a nove per questa parte di Irpinia, diciamo il comprensorio di Lioni-Sant’Angelo. Un’altra per il bacino di Calitri e un’altra per il bacino di Montella-Nusco. Questi tre ambiti saranno, o almeno dovrebbero essere, i punti di partenza per le progettualità 2014-2020, per i fondi europei quindi. E rappresentano i tre ambiti principali che diventano soggetti del progetto pilota, la cabina di regia. Ma, ripeto, è un percorso ancora lungo.

La questione diventa più complicata. Abbiamo sbagliato noi a comunicarla o avete anche fatto qualche errore voi?

Noi come sindaci l’abbiamo comunicata male, non c’è dubbio.

Farete meglio, si spera. In tutto ciò, se mettiamo da parte il problema principale che è lo spopolamento, i problemi principali restano tutti. Sanità, aree industriali, ambiente. Sugli ospedali il progetto pilota che voce in capitolo avrà?

Parto col dire che in Irpinia abbiamo una maledizione che si chiama commissariamento. Abbiamo il commissariamento perché Napoli ha sempre sforato. Ma non riusciamo a dire una parola anche perché i nostri politici, tutti, si sono sempre presi una fettina di subappalto: collocare medici, infermieri, barellieri. Abbiamo chiesto un incontro al governatore De Luca. Gli diremo che non si può fare più così. Abbiamo bisogno di Solofra che decongestioni Avellino. Che Sant’Angelo sia un pronto soccorso vero, che Bisaccia consolidi l’hospice. Ariano deve fare secondo livello e Avellino il primo. Ma in tutto questo il progetto pilota non ha voce in capitolo. Il progetto deve servire per il territorio, si deve occupare di sanità del territorio, non di eventuali assunzioni. La sanità che deve fare è così sintetizzabile: come si fa a raggiungere un paziente a Monteverde senza mandarlo in Basilicata? 

Su industria e sviluppo?

Anche qui ci deve mettere mano la Regione, l’Asi. Che posso fare io come sindaco se a Lioni prendo tutto l’inquinamento di Nusco? Qui i problemi sono molto seri. Guarda, non voglio fare l’ennesimo elenco delle lamentele ma interventi paracadute non se ne vedono. Nell’Ofanto i pesci muoiono non perché non ci sia acqua, ma perché nel fiume c’è un’eccessiva quantità di fosforo e mercurio.

Giulio D'Andrea

Direttore responsabile di Irpiniapost, classe 1978, si laurea in Giurisprudenza a Perugia e si perfeziona in Psicologia forense a Genova. Mostra subito insofferenza per i tribunali e soprattutto per le cancellerie. Inizia il percorso giornalistico nel 2006, lavorando su carta stampata, internet e televisioni tra Campania e Lazio. Attualmente collabora con il quotidiano “Il Mattino”. Leggeva molto e suonava anche di più, poi la visione ossessiva delle serie Tv gli ha impedito di continuare.

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