“C’è molto lavoro da fare sul territorio e ho bisogno dell’aiuto di tutti. Presidente solido con una posizione di grande equilibrio. Credo di aver già fatto capire qual è il mio metodo per questa nuova esperienza: tutti possono venire da me e avere un rapporto di collaborazione, a prescindere dall’appartenenza politica”. Così ha esordito il presidente della Provincia Domenico Biancardi, nel discorso successivo al giuramento. Questa mattina nell’aula consiliare di Palazzo Caracciolo, insieme a consiglieri regionali, sindaci, rappresentati sindacali e consiglieri provinciali, il sindaco di Avella ha elencato i punti principali di quello che ha definito un “lavoro innovativo che porteremo avanti con particolare entusiasmo”.
Il presidente ha invitato sin da subito ad avanzare problematiche che richiedono soluzioni: “A breve faremo due tavoli, uno dedicato alle aree che andremo a dividere con la partecipazione delle amministrazioni comunali che ci diranno le criticità e i passi da fare per il programma 2019. Mentre fino al 31 dicembre metteremo in pratica tutto ciò che è già stato predisposto viabilità, scuole e sicurezza. Il secondo tavolo sarà dedicato alla cultura e sarà un tavolo permanente. Ognuno potrà sedersi e dare il proprio suggerimento e noi saremo pronti a realizzare ciò che pensiamo di fare per l’Irpinia”.
Fra i vari impegni che si assume alla guida della Provincia, dunque, il successore di Gambacorta, quest’ultimo presente in aula al suo fianco, ha sottolineato in particolare la richiesta di attenzione culturale per la provincia di Avellino, “necessità che vuole anche dire disattenzione da parte della regione Campania, quindi mi aspetto presto un intervento per parlare con il governatore De Luca e l’assessorato regionale ai Beni Culturali, per capire come muoverci in ambito provinciale. Avellino – promette Biancardi – sarà un modello da seguire per le altre province. Creeremo una Fondazione che si chiamerà Destinazione Irpinia, nella quale ci impegneremo a concentrare notizie e innovazioni per programmare la promozione de territorio. Faremo una rete informatica nella quale saranno inseriti tutti i comuni attrattori. Tutto ciò che ho realizzato ad Avella si può fare su scala provinciale”.
Per l’assegnazione delle deleghe, Biancardi ha dichiarato di voler prima valutare le singole competenze professionali dei consiglieri e l’impegno che questi metteranno giorno dopo giorno, partendo da zero, “valuterò la passione che uno può avere verso una problematica. Andrò avanti rispetto al lavoro che è stato fatto ma ci vogliamo mettere anche del nostro. Premierò la persona che si dedicherà con più impegno. Chi non sarà accontentato con delega mi troverà sempre disponibile a collaborare, perché non ci vuole una delega per occuparsi dei problemi del territorio”. Ampio spazio alla cultura, anche agevolando i collegamenti delle scuole della provincia di Avellino “con trasporto gratuito – ha spiegato -, perché tutti i giovani devono potersi spostare e conoscere la storia degli altri comuni irpini”.
A margine del Consiglio, si è parlato anche della galleria del monte Partenio, a seguito delle polemiche avanzate dagli ambientalisti: “Due soluzioni – ha spiegato Biancardi -, o chiudiamo tutte le gallerie o mettiamo in collegamento i paesi della Valle Caudina che non è ben collegata. Anziché spendere tantissimi milioni di euro per portare ferrovia e autostrada, basta una galleria. Stiamo completando una bretella con 80 milioni di euro che da sola vorrebbe significare solo ampliare la strada attuale, quindi va bene metterla in sicurezza, ma se facciamo un tunnel verso l’autostrada di Baiano, con un quarto d’ora dalla Valle Caudina si arriverà ad Avellino. Area con problemi seri, a partire dal commercio, e noi con una galleria di 3 chilometri mettiamo quei comuni, che sono comunque paesi irpini, in collegamento con il beneventano, il casertano e l’avellinese. Vedremo sicuramente di portare avanti il progetto compatibilmente con il rispetto dell’ambiente”.
E sempre sull’ambiente, riguardo i rifiuti Biancardi ha detto: “C’è una crisi che non è di oggi. C’è da fare uno smaltimento di ecoballe ferme di cui non si parla. Mi aspettavo che un vicepresidente napoletano, con l’occasione di stare al governo, affrontasse il problema con grande responsabilità, senza aspettare suggerimenti dal nord. Io sono favorevole alla discussione, poi saranno i sindaci con la Regione a trovare la soluzione, ma senza imporre un modello. La sintesi spetta alla regione Campania insieme al Governo”.