La provincia di Avellino sprofonda nella classifica della qualità della vita del quotidiano ItaliaOggi, una delle ricerche più autorevoli, condotta con La Sapienza di Roma, che prende in esame decine di criteri. Bocciatura senza appello. E tra l’altro un calo pauroso. In un anno l’Irpinia passa dall’82esimo posto al 105esimo. Solo cinque province fanno peggio nel 2017, anno preso in esame. E chinaramente non ci sono luci in alcun settore. Peggio di Avellino soltanto Palermo, Siracusa, Napoli, Catania e Vibo Valentia. Terzultima per affari e lavoro. Alla posizione novantanove per disagio sociale. Novantaquattresima nel sistema salute. Malissimo anche per tempo libero e tenore di vita. Meglio per ambiente, trentottesima. E tassi di criminalità, cinquantunesima.
https://www.italiaoggi.it/qdv-2018
Il commento a margine della ricerca parla di un Sud che cerca il riscatto. Ma non riguarda Avellino…
C’è un’altra tendenza che sembra emergere da qualche anno nella serie delle classifiche sulla qualità della vita, ed è quella della frammentazione della classica polarità Nord-Sud. Sono abbastanza evidenti i segnali di un Mezzogiorno che punta a emergere dalle tradizionali zone di insufficienza. Quest’anno Teramo e Matera sono sbucate nella prima metà della classifica. Ma ci sono numerose classifiche parziali, da quella ambientale a quella sulla criminalità, da quella sulla popolazione a quella sul sistema salute che vedono città del Sud in posizioni di vertice. Al contrario, mentre vent’anni fa il disagio sociale e personale era un fenomeno prevalentemente del Nord, ora sta emergendo anche al Sud, a conferma che è sempre più difficile delimitare le due Italie con un semplice tratto di penna.