IRPINIAPOST: Industrializzazione, ricostruzione, ruralità

Quattro giorni di musica italiana e non, sonorità sperimentali e incontro. La quarta edizione del Rainy Days è stata presentata questa mattina nella sala stampa di Palazzo di Città. Dal 22 al 24 febbraio, alcuni dei maggiori locali avellinesi che offrono una vasta selezione musicale durante tutto l’anno, faranno da sfondo ai diversi concerti. Il festival, organizzato dall’associazione culturale Koinè Art Lab, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Avellino, “nasce da un format che abbiamo pescato all’estero – ha spiegato Paolo Pilone, uno dei rappresentanti dell’associazione -. E che a quanto pare funziona, visto che siamo alla quarta edizione. Altri locali chiedono di inserirsi e questo ci dà ancora più soddisfazioni. Chiudiamo, con questa manifestazione, il cerchio della collaborazione con l’attuale amministrazione, con la quale si sono aperti canali di fiducia e collaborazione”.

L’evento, che di solito si svolgeva a dicembre, è stato spostato a febbraio “perché è un periodo ancora più morto – è intervenuta Milena Sanfilippo -. Per sgranchirsi le gambe e iniziare ad uscire da gelo invernale. Da locale a locale si mescoleranno generi e sonorità di vario tipo, per rompere con i soliti schemi e lasciarsi incuriosire sia a livello musicale che sociale. Il nostro intento è quello incoraggiare le persone ad aprirsi e frequentare posti che di solito non si frequentano, di creare ponti per ripartire sia dal punto di vista culturale che economico”.

“Una piccola associazione – ha detto Valentina Colantuoni di Koinè – che non può contare su grandi numeri, ma che vuole ingrandrisi e continuare a sperimentare musica”. Un progetto del quale si dice pienamente soddisfatto l’assessore alle Politiche Culturali, Bruno Gambardella “ben vengano eventi come il Rainy Days . In questa città non sono le occasioni a mancare, ma il concetto di rete. Quello che invece riescono a creare questi ragazzi, coinvolgendo i locali avellinesi. Come amministrazione cerchiamo di facilitare questa possibilità incoraggiando e sostenendo i giovani”.

Gambardella sottolinea la volontà di portare avanti in aprticolare alcune manifestazioni, ormai parte integrante della cultura avellinese “economicamente non possiamo sostenere tutti, ma eventi come il Mas Fest, il Laceno d’Oro, lo Stay Music Festival dovrebbero continuare a caratterizzate la programmazione avellinese. Quest’anno con 60000 euro non è stato facile, ma va assolutamente fatto. Questo progetto ha una sua continuità storica e deve continuare ad averla. E poi si ascolta musica un po’ diversa dai soliti generi”.

Al tavolo anche Felice Caputo del Tilt, uno dei locali che ospiteranno le performance musicali a partire da domani, “mi ritrovo a collaborare con persone brillanti che hanno ottime idee e che, nonostante difficoltà, riescono a portarle avanti. Ad Avellino, secondo me, c’è un’idea generale che è quella che non si fa mai niente. E una specifica fatta proprio di eventi come questo che creano la possibilità di incontro, di vedere cose mai viste, l’idea di quella che a me piace chiamare «mescolanza»”.

 

Ecco quindi le 9 band che si alterneranno come da programma:

Giovedì 22 febbraio

• Trouble VS Glue (Roma) – h 22:00 al Why Not
• Amklon (Napoli) – h 23:30 al 35millimetri

Venerdì 23 febbraio

• Non-Human Persons (Germania) – h 22:30 al Godot Art Bistrot
• Sonic Jesus (Cisterna) – h 00:00 al TILT!

Sabato 24 febbraio

• GNOOMES (Russia) – h. 22:00 al Godot Art Bistrot
• JuJu (Palermo) – h. 23:15 al Why Not
• Da-Sein (Spagna) – h. 00:15 al Black House Blues Official

Domenica 25 febbraio

• Gyves (Russia) – h. 21:30 al Gelosia
• YOUTH CODE (Stati Uniti) – h. 23:00 al TILT!

 

Il programma dettagliato di Rainy Days è disponibile sul sito www.rainydays.it, mentre per informazioni e per restare aggiornati sulle novità si può seguire la pagina facebook.com/RainyDaysFestivalo scrivere all’indirizzo rainydays@masfest.it.