“Andrò a votare il 17 aprile e voterò sì”. Posizione netta per Rosetta D’Amelio sul referendum che tra circa due settimane chiamerà gli italiani a esprimersi sulla durata delle concessioni per l’estrazione di idrocarburi entro le 12 miglia dalla costa. Una posizione espressa nel pomeriggio nell’aula consiliare del Comune di Cesinali, ospite dei circoli PD della Valle del Sabato.
Tutti concordi sulla necessità di dare un segnale, anche se l’unico quesito ammesso al referendum non ha una diretta implicazione sul territorio irpino. Tutti a partire da Mario Pagliaro che da responsabile Ambiente della segreteria De Blasio aveva a lungo lavorato sul tema. “Sia chiaro – ha puntualizzato l’architetto democrat – essere No Triv significa votare SI al referendum; essere Si Triv significa votare NO. L’errore è dietro l’angolo”.Faccenda complessa, quella del referendum; per certi versi anche difficile da spiegare: sui piatti di una bilancia quasi in perfetto equilibrio le ragioni dell’ambiente e quelle del lavoro, scelte in materia energetica e conti economici. Nel mezzo il tentativo di strumentalizzazione di una consultazione popolare a scopi politici: per dare una spallata al governo Renzi, secondo alcuni; per mettere a tacere il protagonismo di alcuni presidenti di Regione, secondo altri. Conoscere la posizione della presidente del Consiglio regionale era quindi curiosità di molti.
“La Campania è stata, proprio per il mio impegno, una delle Regioni promotrici del referendum. Era una questione – ha spiegato la D’Amelio – cui tenevo particolarmente perché so cosa avrebbe rappresentato per la mia terra il famoso Permesso Nusco”.
“Ora il referendum – ha continuato la presidente del Consiglio regionale – è poca cosa, è rimasto un solo quesito, ma io ho ritenuto di dover essere coerenti, per questo motivo la Regione Campania non ha fatto marcia indietro, come accaduto per le Marche. L’Agcom non mi consente come istituzione di fare propaganda, ma voterò e voterò sì perché è tempo di fare scelte energetiche in sintonia con quello che non molto tempo fa è stato definito a Parigi, puntando su energia prodotta sopra suolo. Bisogna però mettere dei paletti precisi perché sull’eolico, ad esempio, serve una regolamentazione”.
“Spero che la gente vada a votare, ma ho la sensazione che il dibattito sia molto acceso sul web e poco nelle strade – ha concluso la consigliera PD – La popolazione irpina è anziana, bisogna far arrivare il messaggio anche a loro”.