Impossibilitato a prendere parte alla presentazione del libro di Peppino Gargani, “Io e il partito”, il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, ha scelto lo strumento della video conferenza per analizzare i contenuti politici di questa campagna elettorale e, al contempo, rilanciarsi ufficialmente nella sfida che lo vedrà contrapposto a Vincenzo De Luca il prossimo 31 maggio. Sala gremita quella dell’Hotel De la Ville di Avellino, tra candidati e sindaci, il parterre di centrodestra sembra essere compatto ed agguerrito. A moderare il dibattito il responsabile della redazione avellinese de “Il Mattino”, Generoso Picone che ha avuto il compito di far rimbalzare le analisi, tra passato e presente, di Ortensio Zecchino, Giuseppe Gargani e Mimmo Gambacorta.
A tener banco, ovviamente, è l’abbandono di Ciriaco De Mita dalla compagine caldoriana a vantaggio dell’avversario salernitano. Caldoro non ha certo deviato la questione ma ha affondato il colpo senza mezzi termini:” Sono rimasto piuttosto sorpreso – ha ammesso il presidente – leggendo un’intervista nella quale De Mita si diceva convinto di poter rifare la Dc grazie all’ alleanza con De Luca. Penso che ci voglia una certa fantasia per crederlo”. La platea, sottolineando la riflessione con un accorato applauso, è sembrata essere d’accordo con il Governatore. “Mi chiedo – ha continuato – cosa può essere successo a 48 ore dalla presentazione delle liste e se tutto possa esser stato fatto in poco tempo in una cittadina di provincia. Credo che ci sia stata poca chiarezza nel rapporto con i cittadini”. “Mi ritrovo perplesso quando qualcuno dice di poter replicare la Dc attraverso alleanze politiche momentanee che nascono per solo per l’interesse di una somma algebrica elettorale e non per un progetto politico . La Democrazia cristiana – spiega – merita di più e meglio. Ci sarebbe, dunque, bisogno di un richiamo alle forze moderate di maggioranza del paese che non deve essere un contenitore ma una forza che raccolga valori da trasferire in azioni, programmi, idee e proposte”.
A chi gli chiedeva un commento sul cambio di rotta del leader di Nusco, Domenico Gambacorta ha risposto con una battuta:“All’indomani del voto per le elezioni provinciali, De Mita disse di aver appoggiato Paolo Foti – scherza – e sappiamo tutti come è andata a finire” “Ho la convinzione – ha aggiunto il Presidente della provincia – che sia fondamentale uscire dalla crisi con un presidente con qualità umane ed amministrative come quelle di Caldoro. Chi è amministratore sa bene come era ridotta la Regione Campania nel 2010 e sa altrettanto bene che nel 2014 le cose sono cominciate a cambiare soprattutto per la qualità delle infrastrutture e per i piccoli comuni. In questa provincia, in particolare, abbiamo registrato una maggiore qualità degli investimenti, l’avvio degli appalti, una spesa migliore dei fondi europei. Tutti sanno, inoltre, soprattutto chi lavora nel settore sanità, da cosa partivamo. Tutto questo si fa solo con una coalizione compatta ed in cui si parla lo stesso linguaggio. Tutte le compagini impegnate devono avere la forza di remare nella stessa direzione ma non ci si può augurare di vincere a danno degli altri, si vince recuperando voti nel centrosinistra e tra gli indecisi.
A chiudere i lavori Giuseppe Gargani, autore del testo curato da Rosy Cefalo: “Dopo 5 anni di Governo – spiega – non si può interrompere un patto senza dare nemmeno una spiegazione”. Gargani, inoltre, non rinuncia ad una stoccata ai sindaci di Avellino e Salerno:” De Mita – dice – ha commesso il grave errore di ritenere che Foti e De Luca siano di sinistra. Oggi si schiera proprio con De Luca che di sinistra non ha nulla. Se De Luca è di sinistra io sono musulmano. Si presenterà al voto con una enorme questione morale: è incandidabile”