Vincenzo De Luca non sembra intenzionato a fare passi indietro in vista delle Regionali 2020. La sua ricandidatura a governatore della Campania resta sul piatto. Altre ipotesi il politico salernitano non ne vuol prendere in considerazione, a giudicare dalle parole pronunciate ieri sera ad Avellino. “Ethos anthropoi daimon. Il carattere determina il destino dell’uomo. Questo è il mio carattere. Vado avanti per la mia strada. Mi devono solo sparare per fermarmi”, ha detto nel corso del convegno “Il Codice dei contratti pubblici e lo Sblocca cantieri: criticità e prospettive”, tenutosi per l’intera giornata nella sala Blu dell’ex Carcere borbonico, organizzato dalla Saasa con il patrocinio della Provincia e del Comune di Avellino e in collaborazione con gli Ordini professionali e l’Ance di Avellino.
Un incontro dal taglio tecnico con le conclusioni politiche affidate al presidente della Regione che ha colto l’occasione per ribadire la sua posizione. Appare lontana, stando a quanto continua ad affermare, la possibilità di un accordo Pd-M5S anche in Campania, come sta accadendo in altre regioni d’Italia. Indisponibile De Luca a non ripresentarsi, indisponibili molti pezzi del Movimento Cinquestelle a sostenerlo. Molto probabile quindi uno schema simile a quello del 2015, con tre grossi blocchi. Il centrodestra, ancora alla ricerca del candidato apicale (circolano i nomi di Mara Carfagna e Cosimo Sibilia nelle fila di Forza Italia, ma pure la Lega vorrebbe mettere un suo uomo) e con non poche difficoltà interne a trovare l’unità tra FI, FdI e Salvini. I pentastellati che dovrebbero riproporre come aspirante governatore Valeria Ciarambino, e che potrebbero ottenere un accordo con la frangia della sinistra napoletana targata De Magistris. E l’area deluchiana con la sua schiera di liste civiche, il Partito democratico e varie formazioni più piccole di ispirazione centrista. Nei giorni scorsi proprio De Luca ha incontrato a Palazzo Santa Lucia il segretario nazionale Benedetto Della Vedova e il dirigente campano Bruno Gambardella, entrambi di Più Europa, avviando il percorso comune in vista del voto. Mentre i renziani appena confluiti in Italia Viva, e impegnati questo weekend a Firenze per la Leopolda, dovrebbero anche loro stare dalla sua parte.