Via libera dal Premier alle rinnovabili non fotovoltaiche. Ieri la notizia del decreto ministeriale in conferenza stampa. Oggi esulta l’Anev, associazione nazionale energie del vento. “Finalmente – si legge in una nota gli operatori potranno cercare di realizzare gli investimenti programmati da tempo. Infatti nonostante il ritardo ingiustificabile con cui arriva il provvedimento, almeno oggi vi è certezza rispetto ai meccanismi di sostegno per il periodo fino a tutto il 2016”.
Non manca qualche osservazione critica: “L’Associazione tiene a sottolineare tuttavia, l’irrituale presenza alla conferenza stampa di presentazione del provvedimento degli amministratori delegati di due sole aziende attive nel settore (Eni ed Enel). Tale presenza stride con la mancanza delle numerose aziende concorrenti che del settore delle Rinnovabili hanno fatto il loro faro e che non si comprende perché siano state completamente dimenticate nell’occasione”.
Il Presidente dell’Anev, Togni, ha dichiarato in merito al provvedimento: “Accogliamo con favore la notizia della finalizzazione del provvedimento segnalando tuttavia con amarezza che lo stesso farà appena in tempo ad entrare in vigore che già decadrà (il DM scade il 31.12.2016). Auspichiamo tuttavia che lo sforzo apprezzabilissimo del Ministro Calenda nel firmare il decreto a pochi giorni dal suo insediamento porti in tempi rapidi a recuperare il gravissimo ritardo accumulato e a predisporre i nuovi interventi necessari a dare continuità e stabilità al quadro normativo che vede ancora mancante il provvedimento che regolamenterà lo sviluppo delle FER dal 2017 al 2020”.
Per quanto riguarda la valutazione complessiva sul Decreto Ministeriale, l’ ANEV sottolinea “come la tecnologia eolica in questi anni ha dimostrato di poter avvicinarsi ad una piena maturità tanto che per continuare la sua crescita necessita di sostegni molte volte inferiori a quelli d altre tecnologie che, pur valide, ancora necessitano di incentivi significativi. L’auspicio del mondo eolico è che questa accelerazione sulle rinnovabili possa portare ad una rivisitazione in senso rinnovabile della strategia energetica nazionale e a dare continuità al settore indicando strumenti di medio e lungo periodo”.
L’Irpinia attende quindi di sapere se il nuovo impulso del Governo influirà sull’eventuale allargamento degli insediamenti. E se la Regione Campania approverà il piano regionale per regolamentare meglio la materia. Ma intanto dal Sannio venti di protesta. “Stiamo organizzando un presidio permanete sul Regio Tratturo per opporci all’impianto eolico di Circello. Ci accamperemo nei pressi di Piana Barone.
Sono invitate associazioni, comitati e liberi cittadini che si oppongono all’eolico selvaggio ad accamparsi insieme a noi”, scrive un attivista su Facebook.