Ri_Costruzione dei piccoli paesi, inizia il master

Tre paesi dell’Alta Irpinia, molto diversi tra loro, al centro dell’attenzione dell’università Federico II di Napoli e uniti da un unico filo conduttore: il tema dell’abbandono e dello spopolamento e le azioni di riattivazione dei luoghi o, per citare gli ideatori del progetto partito in questi giorni, di “Ri_Costruzione” dei piccoli paesi. Ne abbiamo parlato con l’architetto Federico Verderosa, membro del Consiglio scientifico, docente dei seminari, coordinatore dei laboratori, Co-Direttore del workshop del master universitario di II livello in “Architettura e progetto per le aree interne. Ri_Costruzione dei piccoli paesi” .

Architetto, il vostro master si dedica in particolar modo al territorio irpino. Per quale ragione?
Abbiamo individuato come area-studio i territori e i paesaggi irpini perché puntiamo a formare una figura professionale consapevole della complessità tecnica e culturale dell’intervento nei centri storici dei piccoli paesi. E l’Alta Irpinia, dove per condizione geografica e infrastrutturale, ma pure per vocazione morfologica il tema dell’abbandono e dello spopolamento è particolarmente sentito, ci è sembrata un’area “vocata” alla realizzazione di azioni di riattivazione dei luoghi e della vita comunitaria. Gli studenti partiranno dagli edifici per agire sulla qualità dello spazio pubblico e degli spazi aperti, anche in relazione alle problematiche connesse al tema dei grandi rischi, sismico e idrogeologico.

Gli iscritti al master sono perlopiù non altirpini. Questo significa che per loro sarà fondamentale colmare il gap di conoscenza dei luoghi.
Certo, e per questo motivo alcune delle attività didattiche saranno materialmente localizzate in Alta Irpinia, così da incentivare il rapporto diretto con i luoghi e agevolare il processo di conoscenza degli stessi e delle comunità locali.

A partire da questo weekend. Sabato 14 luglio i suoi venti studenti saranno a Lioni, Conza della Campania e nel borgo di Quaglietta a Calabritto. Perché avete scelto proprio questi tre paesi?
Per il primo anno di master abbiamo deciso di focalizzare l’attenzione nostra e quella degli studenti su tre comuni dalle caratteristiche molto diverse. Lioni è stato scelto per la presenza in paese della stazione: il tour quindi si concentrerà sull’area e sugli edifici della ferrovia Avellino-Rocchetta. A Quaglietta visiteremo il borgo, oggi albergo diffuso, e il castello; mentre a Conza della Campania il focus sarà dedicato al Parco storico e archeologico di Compsa e Conza antica e alla coesistenza di archeologia e paesaggio. Ad accompagnarli ci saranno i sindaci delle tre comunità e poi a Lioni Pietro Mitrione di InLocoMotivi, a Quaglietta la storica Domenica Corrado e Giacomo Cuozzo dell’albergo diffuso, a Conza il vicesindaco Felice Fiore e l’architetto Maria Rosaria Corona.

Il lavoro sul campo non si limiterà alla giornata di sabato. Cos’altro avete in programma?
Ritorneremo in Irpinia dal 12 al 20 settembre per un primo workshop internazionale con conferenze e lecture; dal 25 al 30 marzo per un seminario di studio e dal 17 al 22 giugno per il laboratorio finale di progettazione. In tutte e tre i momenti focalizzeremo il lavoro su alcuni filoni tematici: Aree Interne_Arcipelago Italia; stazioni ferroviarie, come recuperare un patrimonio; paesaggio e archeologia; spazi in disuso e interstizi urbani: la ricostruzione e le occasioni del progetto; borghi virtuosi con gli esempi di Favara, Ostana, Ottana, Solomeo, Colletta di Castelbianco, Santo Stefano di Sessanio, Pentedattilo e Castelvetere sul Calore.

Il master è stato cofinanziato, attraverso borse di studio, dalla Regione Campania e dal Forum regionale dei Giovani. C’è poi anche la partecipazione di soggetti di natura privata o mista. Ma in termini concreti che tipo di ricaduta può avere sul territorio un’iniziativa di questo tipo? Al di là della presenza fisica di studenti, tutor e docenti nelle giornate di studio…
Gli allievi elaboreranno studi e progetti sulle tre aree individuate che saranno messi a disposizione delle amministrazioni comunali, le quali potranno farne l’uso che preferiscono per progettazioni future. Per noi è fondamentale che questa esperienza formativa non sia solo un esercizio didattico, ma pure un momento di riflessione sul futuro dei luoghi.

Paola Liloia

Classe 1985, laureata alla Sapienza in Editoria, Comunicazione multimediale e Giornalismo. Ha collezionato stage in uffici stampa romani (Confapi, ministero per la Pubblica Amministrazione, Senato) e collaborato con agenzie di comunicazione, quotidiani online locali e con il settimanale "Il Denaro". Ama la punteggiatura. Odia parlare al telefono e i tacchi. Ama l’Inter e le giornate di sole.

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