“Camminerò, osserverò e mi emozionerò. Abbiamo bisogno di credere, di essere umani, e non pensare solo a produrre e a consumare. Mi piacciono i borghi e, solo visitandoli, portò dare loro vita e conoscenza. Per me è importante toccare le crepe e sentire come resistono al tempo”. E’ stata accolta a braccia aperta dai cittadini di Sant’Andrea di Conza, Vienna Cammarota, coordinatrice regionale dell’Associazione italiana guide ambientali escursionistiche, in questi giorni in cammino per raccontare i borghi dell’Italia interna. Il suo viaggio è iniziato dai Monti Lattari e proseguirà fino ai Laghi di Monticchio, in Basilicata. Nello zaino tante bandiere tricolori da portare in dono ai Sindaci dei paesi-tappe dei sette giorni di percorso: Colliano, Valva, Laviano, Santomenna, Castelnuovo di Conza, Sant’Andrea di Conza, Pescopagano, Rapone, Ruvo del Monte, Atella Rionero in Vulture e, infine, i Laghi di Monticchio.
Obiettivo del cammino: riaccendere i riflettori su un’Italia interna, dimenticata, fatta di piccoli borghi, perché “non c’è Italia minore, ma c’è Italia!”. A Sant’Andrea di Conza, Vienna ha trovato il freddo e la neve, ma anche tanta disponibilità ad accoglierla, in primis da un panificio del paese. Ne ha ripercorso la storia: “Sant’Andrea di Conza conta solo 1461 abitanti ed è Medaglia d’Oro al merito civile. Le radici di Sant’Andrea affondano nel primo Medioevo allorquando il Conte Gionata di Balvano, nel 1161 donò la chiesa e il territorio del casale, con tutti i suoi abitanti, alla Mensa arcivescovile di Conza, di cui Sant’Andrea divenne feudo”.
E lo ha visitato attentamente, a partire da tutti i monumenti e le opere: dal centro storico in pietra al Monumento ai Caduti, l’Episcopio, i ruderi del Convento di Santa Maria della Consolazione, la Chiesa neoclassica di San Michele (che custodisce un coro ligneo e tele del Miglionico), la Chiesa Madre, l’Arco della Terra del 1753, la Chiesa del Purgatorio, la Fontana in Piazza Umberto I. Ma anche la sede del Municipio, il Mulino ad acqua, la fonte e l’ex Fornace, raro esempio di archeologia industriale.
Dalle lunghe chiacchierate con tutte le persone incontrate, Vienna ha riscontrato un’economia locale ridotta all’osso, ma da sempre basata sull’agricoltura con coltivazione dell’olio di oliva e della cerealicoltura, ma anche sull’artigianato tradizionale, con la lavorazione artistica della pietra e del ferro. Nel viaggio condotto fino in Alta Irpinia, però, Vienna sottolinea anche molte differenze tra i borghi del Salernitano, più attrezzati per il Turismo Ambientale, e quelli Irpini. In Alta Irpinia, non ha trovato servizi né collegamenti, ma – al contrario – tanta rassegnazione allo spopolamento.
A proposito, commenta: “I borghi che ho attraversato hanno lo stesso male: si spopolano. A detta di tutti si spopolano perché non hanno i servizi. Il giovane laureato cosa può fare in questi borghi? Questa è la domanda che la gente mi pone. Questi borghi stanno rischiando lo spopolamento anche perché le strade sono quelle che sono e dunque alcune volte rotte e anche in curva. Dunque c’è il tema dei collegamenti e della sostenibilità. Davvero siamo ancora nella terra raccontata da Carlo Levi? Mi somiglia tanto al gatto che si morde la coda: c’è diminuzione di popolazione e quindi si tolgono i servizi, non c’è lavoro e i giovani vanno via”. E ancora: “Non serve più ribadire che abbiamo ed abbiamo tanto, ma dobbiamo porci una domanda: come valorizziamo ciò che abbiamo e cosa ne facciamo? Riusciamo a tutelare tutto questo? Il risveglio è tutto qui. Abbiamo la natura, la forza fisica e intellettuale, allora sfruttiamole.”
Ai politici locali, infatti, Vienna chiede di abbracciare il concetto di sostenibilità economica ambientale, attraverso il turismo sostenibile e una micro-economia circolare: “Non distruggiamo le bellezze, la storia dei borghi e non danneggiamoli con opere inutili”. Il giorno previsto per la fine del percorso di Vienna è sabato 16 marzo, a Rionero in Vulture, durante il Meeting Nazionale delle Guide Ambientali Escursionistiche. Il tema centrale del meeting sarà proprio lo spopolamento dei piccoli borghi, con la presentazione di tre ricerche condotte lungo la dorsale Appenninica Italiana. A quasi 70 anni, Vienna non è nuova a imprese come questa: è stata l’unica donna al mondo, nel 2018, a ripercorrere a piedi il Viaggio dello scrittore Tedesco Goethe, da Karlovy Vary in Repubblica Ceca fino a Messina. Mentre nel 2016, partì dal Parco Nazionale del Cilento e arrivò in Puglia, descrivendo gli antichi tratturi della Transumanza.