“Riaprire la vertenza sanitaria in Alta Irpinia”. E’ la richiesta dei sindacati. L’occasione è stato lo sciopero di venerdì mattina per protestare contro il nuovo contratto della “Don Gnocchi”. Cinquanta lavoratori in presidio per il sit-in organizzato da Cgil e Uil, presenti con Marco D’Acunto, Gaetano Venezia e Ugo Petretta. Adesione al 50 per cento. E l’appello: “Da Caldoro a De Luca non è cambiato niente. Ma esistono problemi di ordine generale la cui risoluzione non può essere più rinviata. Il dibattito è complessivo. Il prossimo 21 dicembre abbiamo organizzato una fiaccolata ad Avellino. Dobbiamo coinvolgere il governatore De Luca. La priorità è quella di evitare l’esodo verso le strutture private. A Sant’Angelo, dopo lo stop alle prenotazioni dall’esterno per la diagnostica, sta avvenendo questo”.
E poi hanno aggiunto: “Pensiamo che la riabilitazione debba tornare nel pubblico. In questo momento anche la Don Gnocchi è retta in parte da soldi pubblici e quindi dovrebbe applicare trattamenti ai lavoratori ben diversi”.
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