Di ritorno da Napoli in una giornata ad altissima tensione parla il sindaco di Conza, Vito Cappiello. In mattinata la riunione con i sindaci dei territori individuati per ospitare impianti di compostaggio. Verso le 13.00 l’elenco dei siti scelti è stato reso noto ufficialmente. Il tutto mentre l’associazione Io voglio restare in Irpinia si mobilitava insieme a cittadini di Conza e Sant’Andrea.
Sindaco Cappiello. Conza ha chiesto l’impianto, Conza l’ha ottenuto. In queste ore c’è un fronte che si mobilita che Lei dovrà affrontare. Intanto cos’ha detto il governatore a porte chiuse?
Il presidente De Luca ha esordito dicendo che i Comuni saranno presi in siera considerazione per la gestione degli impianti. Parteciperanno a gare e progettazione. Ci ha fatto capire che il piano è necessario per tutta la Campania, perché la nostra regione paga un prezzo altissimo per i rifiuti che tratta altrove. Gli impianti sono necessari, noi abbiamo manifestato interesse e del resto lo hanno fatto anche altri paesi come Cairano. Quindi ora mi meraviglio di quello che sta accadendo.
Senza girarci intorno, Conza cosa otterrebbe?
Intanto abbattiamo il costo della raccolta, lo dimezziamo. Ed è già un grande vantaggio. Ci saranno 10-15 posti di lavoro soltanto per la gestione dell’impianto. Ci tengo a ribadirlo, solo per la gestione. Senza contare che l’opera ha un costo di qualche milione di euro e senza considerare l’indotto del biocompost. Poi De Luca ha assicurato royalties e benefici ambientali. Sa bene che la materia è impopolare ma è appunto necessario affrontarla.
Ma se l’impianto dovesse essere realizzato, se Conza dovesse avere qualche ritorno, Lei che futuro immagina per questa terra?
Io ho sempre pensato che il paese che amministro avesse ed abbia varie opportunità. E’ presto per fare questo discorso ma una cosa è certa: la politica del “no” appartiene ad altri. In questi giorni ho visto un forte attivismo di un’associazione. Ma io penso che il biodigestore non impedirà a qualcuno di restare in Irpinia. Non sarà questo impianto a decidere le nostre sorti. Per niente. Noi responsabilmente abbiamo aderito a un piano rifiuti generale che può preservare la Campania da altre crisi come quella degli anni passati.
Il sito individuato. Si poteva scegliere meglio forse. O no?
Il discorso non è il sito ma l’impianto stesso. Ce lo hanno assicurato più voci e tutte autorevoli. L’impianto non interferisce con l’ambiente. Non ci saranno infiltrazioni né emissioni. Ma tutto ciò sarà oggetto di un’assemblea pubblica che organizzeremo nei prossimi giorni.
Il Comune avrà contro anche altri Comuni. La concertazione tra sindaci di territori limitrofi è andata a farsi benedire?
Io ancora non ho capito il nocciolo della questione, non capisco chi issa la bandiera del populismo e della demagogia. Il tutto è frutto di informazioni distorte. Addirittura sento dire che l’impianto sia cancerogeno. Toglieremo ogni dubbio nel corso dell’assemblea.
Scusi sindaco, ma stamattina il suo assessore Vito Farese ha assicurato apertura e confronto. Lei invece parla come di cosa fatta. Qual è la linea vera?
Non ci sono linee. Noi abbiamo fatto una scelta e abbiamo avuto delle rassicurazioni. Ma nessun atto di prepotenza, non scherziamo. Alle popolazioni saranno portate le voci di esperti autorevolissimi che dimostreranno come l’impianto non sia dannoso. E, questo il punto, ascolteremo qualunque opinione contraria e siamo disponibili a prenderla in considerazione fino al passo indietro. Ma attenzione: queste opinioni contrarie devono essere basate su dati concreti, scientifici. La linea è chiara: sì al confronto con tutti ma il confronto va fatto in termini seri. Non siamo per le chiacchiere, la demagogia o la politica strumentale. E ovviamente nemmeno per la politica dei no, quella non ha mai portato a niente.