Rifugiati? Torella dei Lombardi va in assemblea

Rifugiati o no? Torella ne discute in un incontro promosso dall’Amministrazione comunale.

L’appuntamento è per domenica 12 febbraio, ore 18.00 nella sala consiliare. “Vista la delicatezza dell’argomento tutta la cittadinanza è invitata a partecipare“, scrive il gruppo di maggioranza su Facebook.

La domanda per la presentazione di eventuali progetti è stata prorogata da dicembre a marzo, anche da qui nasce l’esigenza di approfondire la questione. Questione delicata, dice quindi l’Amministrazione. Ma è anche molto complessa. Com’è noto l’accoglienza in provincia di Avellino vede gli Sprar da una parte e i centri di accoglienza “straordinari” dall’altra. Un esempio è quello di Monteforte, il più grande con oltre 300 profughi.

Molti comuni dell’Alta Irpinia hanno da tempo scelto la soluzione Sprar perché più ordinata, con maggiori garanzie per tutti. E’ il caso di Conza, Sant’Andrea, Sant’Angelo e altri. E generalmente i piccoli paesi d’Irpinia hanno scelto questa tipologia di ospitalità, vedi Petruro e Chianche. Secondo una circolare del Ministero dell’Interno i Comuni con gli Sprar sarebbero esonerati dall’accoglienza straordinaria (gestita dalla Prefettura con l’adesione dei privati). Anche se il provvedimento non ha esattamente forza di legge, a molti è sembrato logico puntare sugli Sprar per evitare arrivi indiscriminati decisi altrove. E qui si inserirebbe la nuova strategia di Torella, che comunque sarà affrontata domenica. Sì agli Sprar per evitare che la Prefettura mandi profughi senza accordo con le amministrazioni. Ma l’argomento è pur sempre spinoso, quindi meglio tastare la popolazione.

Ricordiamo che fu bocciata dalla maggioranza dei 25 sindaci del Consorzio “Alta Irpinia” l’idea di proporre un piano unico di Sprar. Più che bocciata, l’idea non fu nemmeno presa in considerazione formalmente (anche a causa della difficoltà di interpretazione della circolare del Ministero).

Ma con Avellino che continua a non ospitare immigrati è ovvio che la Prefettura voglia trovare soluzioni anche in vista della primavera. Con o senza Minniti sarà difficile che i flussi si interrompano del tutto. Ed è altrettanto ovvio che ogni soluzione di emergenza sia decisamente poco gradita.

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