“Vi prego di fare una cernita tra le tante proposte”. Donato Cataldo, candidato a sindaco per “Aquilonia democratica e popolare”, esordisce con un invito ai suoi concittadini a non disperdere voti. Nel piccolo paese dell’Irpinia d’Oriente le liste in campo per le amministrative del 10 giugno sono ben quattro. Nella maratona elettorale di domenica sera, con quattro comizi uno di seguito all’altro, all’ex primo cittadino di Aquilonia spetta parlare per secondo e lascia spazio a due suoi candidati.
E’ Raffaella Monia Calia a prendere la parola. Il suo è un discorso di ampio respiro, frutto dell’esperienza professionale maturata in giro per il mondo. “Ma le mie radici sono sempre state un punto fisso – puntualizza – Qui in passato abbiamo già costruito delle cose. Proponiamo un cambiamento da realizzare a piccoli passi. Valorizzare le preesistenze è il presupposto per lo sviluppo delle aree interne, a partire dalle risorse umane. L’arte, l’artigianato e i laboratori creano motivazione, noi amministratori dovremo infatti ri-motivare la comunità. La Campania – spiega l’antropologa, alla sua prima esperienza da candidata – in generale è indietro su tutti gli indicatori a livello europeo. Le aree interne sono liminari, ma il nostro ritardo può essere pure una risorsa”.
Sostegno a chi non è più occupato, anche con borse lavoro e azioni di orientamento permanente, in particolare per i più giovani con attenzione anche ai fuorisede. Incontri con fab lab, spinta all’associazionismo, fattorie rurali. Uno sportello per autoimprenditorialità e la rivitalizzazione dell’artigianato. Diverse le idee messe in campo in maniera rapida dalla lista di Cataldo. E ancora: “Cosa fare delle palazzine? Come valorizziamo le strutture esistenti tipo la Casa della cultura? – si chiede Calia – Abbiamo pensato all’istituzione di tre Consulte per gli anziani, le pari opportunità e i giovani. Il Comune si accrediterà direttamente a Bruxelles e organizzeremo il servizio volontariato europeo. Oppure, quale ruolo Aquilonia deve avere nel Progetto Pilota?”.
Chiude Luigi Maglione, uno dei candidati di maggiore esperienza: “Come è possibile che ci siano quattro liste? E’ la domanda che si sono fatti in molti. La babele è frutto dell’incapacità di partiti e movimenti che da gennaio 2018 non sono stati in grado di trovare una sintesi. Sono da venti anni su posizioni diverse da De Mita, molto di recente mi sono iscritto al Pd. Mi permisi di suggerire al coordinatore Maurizio Pansa di aprire il dialogo con il movimento Aquilonia Popolare. Ciò non si è realizzato ed eccoci qua, divisi”.