“La bandabardò ha sposato in pieno la causa dei fricchettoni e del loro leader Fernandez. Siamo per la rivalutazione dei rapporti umani, dei miscugli razziali e culturali. Lottiamo per un mondo a misura di donna e di bambino e per vedere un giorno trionfare allegria e gentilezza“. Così si descrivono i fiorentini, così sono da sempre. Folk e poesia, allegria e ritmo. Intrecci di chitarra supportati dalla grancassa. Non si sono mai rilassati per combattere il rischio collasso. E allora l’energia è quella di anni fa. La Bandabardò per la serata di ferragosto a Lioni. E’ il primo appuntamento di un trittico musicale che vede il 16 agosto i Caro De André e il 17 agosto Fabrizio Moro. Tutti live a ingresso libero nella grande piazza e a ridosso di questa.
Per ferragosto una location inedita, zona teatro, sempre in pieno centro. Tappa irpina del tour “L’improbabile” per una band che continua a girare da Nord a Sud e viceversa. Instancabili dopo anni di musica, il primo disco è datato 1993, ma sempre freschissimi.
“Anche quest’anno abbiamo puntato ai grandi eventi. Concerti, manifestazioni, novità, grandi novità. Ed ancora una volta, come Lioni merita, abbiamo candidato la nostra piazza ad essere una delle più importanti dello scenario provinciale. Tutto ciò con l’entusiasmo e la determinazione di chi crede nel cambiamento, di chi vuole dare risposte concrete, di chi l’inerzia la combatte”, ha scritto su Fb l’assessore alla Cultura, Anna D’Amelio.
Il 13 AGOSTO C’E’ MULIERES
Altro appuntamento da non perdere è lo spettacolo di danza “Mulieres”, regia e coreografia di Luca Lombardi. 21.30 in piazza della Vittoria a Lioni. I ballerini avranno un compito speciale: invitare ad una riflessione attenta e profonda. La violenza fisica o psicologica sulle donne in qualsiasi ambito, il cyberbullismo, l’omofobia e la xenofobia. Donne sottomesse a regole socioculturali e dogmi religiosi molto lontani da noi. Mulieres si propone con un mix di danza contemporanea e moderna. 60 minuti di suspance, intrattenimento, pensieri diversi, emozioni contrastanti e intense. KIKI dance project vuole rovesciare pregiudizi e abbattere muri. Il filo rosso che attraversa l’intero spettacolo è la difesa dei più deboli al di là della loro razza, religione, sesso.