Michele Cetta ha invocato una lista di salute pubblica per le prossime amministrative di Sant’Angelo dei Lombardi. Già candidato nel 2013 con la lista “Le Rondini”, Cetta ha parlato dal centro di comunità in un incontro pubblico il 25 aprile. “L’assemblea non è una mia autocandidatura. E’ solo un appello ai santangiolesi in una data simbolo che evidentemente non è stata ricordata da altri“.
Un lungo attacco a chi ha amministrato per 5 anni e anche a chi si è poi messo di fatto in opposizione all’interno della componente di maggioranza, al Comune o al circolo Pd. “Si è creata una frattura enorme tra gli interessi della gente e la rappresentanza. Tra il paese e chi ora si ricandida o intende candidarsi. È stato tirato su un muro tra il paese reale e chi doveva guidarlo“.
“Cinque anni fa – ha detto – fu costruita una lista nell’esclusivo interesse del Pd e dei suoi piccoli potentati. Una comunità ostaggio di una guerra interna, di guerre e guerriglie. Di fronte a uno spettacolo del genere, il Pd è in agonia qui e su tutti i livelli. Invece di un gesto di umiltà nel circolo, stiamo assistendo soltanto a fughe in avanti degli uni e degli altri. Ma sono i vecchi riti della composizione delle liste. Ognuno è libero di farle, ma io me ne tiro fuori. Posso solo rinnovare l’appello alla costruzione di un’eventuale formazione di salute pubblica, che superi questo sfacelo“. Ma intanto a poco più di due settimane dalla presentazione dei nomi, le certezze sono pochissime: sugli accordi, sui nomi, sul numero di liste e sui candidati sindaco ad eccezione di Marco Marandino per gli uscenti.
Cetta non salva niente, nemmeno a livello sovracomunale. Inevitabile il richiamo al progetto pilota, cosa che in pratica sta avvenendo anche in altri comuni al voto. Molti i sindaci vengono criticati per come è stato gestito il percorso. “Nell’ultimo periodo – ha proseguito Cetta – è stato addirittura messo in discussione il ruolo che Sant’Angelo si era creato nei secoli. Adesso è un luogo dove la disoccupazione giovanile è su livelli spaventosi, dove i servizi sono scarsi e cari e dove la parte più scolarizzata dei ragazzi scappa. Io non ho creduto al progetto pilota sin dal primo momento. E’ stato subito caratterizzato da un equivoco politico, con la sinistra Pd di Barca che sceglie un presidente dello scudo crociato. Ma al di là di questo aspetto, i sindaci non sono stati in grado di gestire il processo. Non ha funzionato l’unione dei comuni perché dovrebbe funzionare ora l’area pilota? È servita solo per far emergere campanili. In particolare è stata messa in discussione la funzione di Sant’Angelo, il suo polo scolastico, la costruzione di un polo sanitario all’altezza“. La soluzione per Cetta è dunque una lista di “salute pubblica”. Volti nuovi affiancati da ex consiglieri non legati ai partiti.