“Confrontati pubblicamente con i cittadini invece di chiedere il confronto con me! Non hai mai dato conto delle tue scelte. Ora spiega ai santangiolesi perché nessuna delle cose che hai annunciato è ancora partita. Spiega perché hai rotto le relazioni in Regione. La verità è che hai anteposto le tue ambizioni a Sant’Angelo, al mandato degli elettori. Hai voluto giocare partite inconcludenti“. E’ l’attacco che Nicola Santoro rivolge all’uscente Rosanna Repole nel comizio di “Sant’Angelo Futura”. Comizio di piazza, stasera ci sarà quello di Marco Marandino. Ma è l’attuale sindaco Repole nel mirino di Santoro. In più passaggi. “Parla di interferenze, ma non ha mai detto quante telefonate e quanti viaggi ha fatto a Lioni per non far fare questa lista, pur non essendo lei il candidato sindaco. O forse lo è? – si chiede il capo di Gabinetto della presidenza del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio -. In realtà Repole è un mangiafuoco che vuole manovrare qualche burattino“.
Uno dei temi ricorrenti della lista Sant’Angelo Futura è la “santangiolesità”. Il gruppo critica gli avversari per le affermazioni in un precedenti comizio. “Prima di coprire l’incarico in Regione lavoro come commercialista e ho insegnato. Ho studiato e lavorato. Mai negato che la politica mi abbia dato qualcosa. Ma tu – dice sempre alla Repole – non hai avuto la presidenza al Consorzio dei servizi sociali o ruoli all’Alto Calore? Non ti permetto di parlare contro candidati della nostra lista. C’è un paese diviso e isolato. E io sono più santangiolese più di te“, afferma.
Toni duri anche dal candidato consigliere Giovanni Romano. “A Sant’Angelo si vive una politica dittatoriale da 38 anni. Il porta a porta lo hanno fatto per i voti e non per la spazzatura. Gli avversari fanno l’analisi del sangue sulla santangiolesità. E illazioni squallide dal candidato sindaco Marandino“. Qui Romano sventola il suo certificato dei carichi pendenti. “Rispetto Marandino come persona, ma come amministratore dovrebbe spiegare cosa ha fatto in questi cinque anni. Sprar e Ieslab? E poi parlano di conflitti di interesse altrui. Repole la smetta con la politica e si dedichi all’imprenditoria. Irresponsabili“. Giuseppe Marra parla di “gestione fallimentare dei migranti” e dei problemi di chi abita nelle zone rurali. Ermanno Vespasiano di “un paese chiuso a tutto e tutti“.
“Poi nelle case ci si prende il lusso di dire chi ha le competenze e chi no” accusa Maria Rosaria Giacobbe che indica parti del programma come la questione parcheggi e ospedale. Emanuela Del Genio: “Noi siamo squadra, dagli altri solo presunzione“. Cristopher Camerlingo si concentra sulle strutture sportive e Ausonia Cetta lancia l’appello: “È in gioco l’avvenire del paese e non si può cambiare con le vecchie logiche. Non tradiremo le vostre speranze“. Sandro Colagrossi sulla lista Marandino. “Arroganti. Sarebbero per l’integrazione e rimarcano la santangiolesità“. E in sintesi afferma: “Riduzione delle tasse, puntare sulle risorse per stimolare la capacità di impresa dei giovani e non solo“. Domenico Corvino: “E’ incredibile il fatto che la lista ‘La nostra Sant’Angelo’ sia sostenuta dal sindaco e dal capo dell’opposizione. Ma al di là di questo, noi ci aspettavamo altro da questa amministrazione. Non certo un opuscolo. Ci sia aspettava un rendiconto di dettaglio e non un manifesto propagandistico con opere merito di altre amministrazioni e opere non avviate“. Nota di colore, sul finale i 13 della lista alzano le magliette con l’hashtag #noisiamosantangiolesi.