Calitri al momento è senza una soluzione sul fronte scuole. Va composto un puzzle per scuola dell’infanzia, comprensivo e ragioneria. Mercoledì pomeriggio il consiglio comunale non ha fatto altro che offrire una sola certezza: senza l’intervento della Provincia sarà difficile iniziare un anno sereno e soprattutto sicuro. Il Covid ha aggravato il quadro, ma alla base ci sono le dichiarazioni di inagibilità, datate 2018, per due strutture.
Per 18 mesi si è andati avanti facendo coesistere istituti diversi, adesso anche presidi e rappresentanti hanno detto “basta”. E lo hanno ribadito anche in un consiglio comunale infuocato, che sulla scuola ma non solo ha visto uno scontro apertissimo tra maggioranza e opposizione.
“Dopo un anno e mezzo dalla chiusura e dalla inagibilità di due edifici, non si trova il modo di ripartire adeguatamente. Anzi, i tempi sono sempre più lunghi. Il Comune poteva partecipare a richieste di finanziamento e la richiesta viene negata perché l’istanza è stata presentata oltre il termine previsto. Ma non avremo nuovi edifici prima di 5 anni, mettiamocelo in testa e troviamo una soluzione adesso tutti insieme, anche con la Provincia”. Così dai banchi della minoranza Roberto Salvante.
E il sindaco Michele Di Maio ha risposto: “In provincia ci andremo con una disponibilità economica per contribuire a eventuali spese. Ma un accordo di massima con il presidente Domenico Biancardi, per una riorganizzazione degli spazi, c’è già”.
Il primo cittadino viene accusato di parlare senza atti concreti, carte. La maggioranza accusa la minoranza di voler soffiare sul fuoco e approfittare delle difficoltà, anche perché a settembre si voterà per il rinnovo di sindaco e consiglio comunale. E’ già campagna elettorale, questo è ovvio. Ma da più parti arriva l’appello, “fuori gli studenti dalla contesa”. Sarà così? E sarà così anche per gli eventi estivi già penalizzati dalle norme anti-contagio, Sponz Fest in testa?
L’amministrazione, questo lo ha detto la minoranza, sta governando oltre il mandato naturale e per i consiglieri sarebbe opportuno un passo indietro su alcune questioni. Ma intanto, proroga o meno, un sindaco e una maggioranza sono nel pieno delle loro funzioni, con tutti gli oneri e gli onori.