L’Unità di Crisi regionale della Campania ha reso noti i dati sui contagi dopo l’apertura delle scuole. Dati che al momento non hanno prodotto una decisione sulle lezioni in presenza o meno, ma che fungeranno da indirizzo. Diciamo che ora i sindaci e i dirigenti scolastici avranno finalmente un modello da seguire in caso di positività tra i banchi (Qui lo studio completo). La relazione pubblicata ieri sul sito della Regione è dunque un primo passo scientifico, basato su modelli matematici, per prendere decisioni politiche.
In provincia di Avellino dal 25 gennaio al 7 febbraio si sono registrati 22 casi di coronavirus nella fascia d’età 0-5 anni, quella della scuola dell’infanzia. In tutta la Campania i positivi nella stessa fascia d’età e nello stesso periodo sono stati 780. Tra i 6 e i 10 anni (scuole elementari) i casi in Irpinia sono stati 31, rispetto ai 902 campani totali. Per la popolazione scolastica che frequenta la scuola secondaria di primo grado (11-13 anni) i casi in Irpinia sono stati soltanto 9 su 521 regionali. Mentre per quanto riguarda gli studenti delle superiori, si sono registrati 56 casi in Irpinia a fronte di 1049 regionali.
Anche sulla scorta di questa analisi, l’Unità di Crisi ha individuato tre fasce di colore per gravità di diffusione del contagio, dal verde al rosso passando per l’arancione. C’è un elenco di comuni su cui tenere particolarmente alta l’attenzione ma che si trovano in fascia intermedia.
Per la provincia di Avellino nella tabella figura Sant’Angelo all’Esca, Morra De Sanctis, Vallata, Montefusco, Contrada, Pago del Vallo di Lauro, Santo Stefano del Sole, Chiusano San Domenico, Domicella, Ospedaletto, Aquilonia.
Vallesaccarda, Santa Lucia di Serino, Montoro, Montemarano, Bagnoli Irpino, Volturara, Sant’Angelo dei Lombardi e Nusco sono inseriti in una fascia di rischio meno grave rispetto alla precedente (tendente al verde).