Nessuna menzione del fiume Sele e del litorale del Cilento nella conferenza stampa di oggi a Napoli, dove il presidente Vincenzo De Luca ha indicato gli obiettivo a cui si sta lavorando: rendere balneabile tutta la costiera campana. Ma intanto sono diverse le sollecitazioni di associazioni ambientaliste, della cittadinanza e di alcuni esponenti politici da Caposele a Capaccio. Il tema è l’intero corso del fiume: la sua salute.
“Purtroppo la zona delle sue sorgenti e di tutto il suo corso fluviale spesso risulta abbandonato a sé stesso e all’incura più totale” così denunciano tre ragazzi caposelesi, Danilo, Giuseppe e Letizia, in un video realizzato per uno dei numerosi incontri pubblici volti a sensibilizzare la cittadinanza e le autorità competenti dello stato di abbandono in cui versa il Fiume Sele. Il Forum dei Giovani di Capaccio, nell’autunno scorso in collaborazione con il Forum Provinciale, spedì un documento rivolto al governatore in cui si richiedeva di porre l’attenzione sul fiume.
Lo stato di abbandono è chiaramente evidente sia all’inizio del suo corso, dove spesso è possibile notare sulle sue sponde rifiuti di ogni genere in una vegetazione non controllata, ma anche nella piana. Soprattutto in quella zona l’inquinamento ambientale si fa più consistente. Probabilmente dovuto agli sversamenti illeciti.
L’attenzione sul tema ambiente è tenuto alto dai rappresentanti del M5S campano che con la voce del consigliere regionale Michele Cammarano stanno sollecitando l’assise campano e la Giunta di Palazzo Santa Lucia. “Da alcuni giorni – ha detto – registriamo numerose proteste dei cittadini residenti nelle zone limitrofe del fiume Sele che segnalano la presenza di schiuma e di liquami di colore marrone nel corso d’acqua”. Cammarano aveva già presentato un’interrogazione in Consiglio sullo stato del Fiume Sele sollecitando ad un monitoraggio e a un’attenzione ai sistemi di depurazione di uno deile più grandi aree naturalistiche campane. Ora ha depositato una richiesta di audizione.
“Recenti morittoraggi degli scarichi di acque reflue in diversi comuni hanno fatto emergere l’inadeguatezza dei depuratori preposti allo smaltimento degli scarichi urbani e industriali. Segnalo – continua il consigliere pentastellato – che é particolarmente alto il rischio di contaminazione mediante lo scarico di fanghi e acque non trattate nel bacino idrografico del fiume sele e ad oggi risulta difficoltoso il reperimento di dati conoscitivi, delle informazioni e delle relazioni aggiornate sullo stato di qualità delle acque”.