Di Donato Sena, gruppo Bisaccia la Gentile
“Era doveroso e necessario, spiegare, la “maratona” che mi ha e ci ha accompagnati in questi interminabili giorni, nella composizione delle liste elettorali a Bisaccia. Nel maggio 2018, un gruppo di amici, si sono riuniti per iniziare un percorso politico, convenendo di sottoporre alla comunità una proposta di alternanza e alternativa all’attuale amministrazione. Fin da subito non abbiamo avvertito l’esigenza di unirci e avere come unico obiettivo sconfiggere l’attuale sindaco. Non era e non è questo un sentimento che poteva far scattare la scintilla dell’impegno e della ricerca dei possibili candidati per la nostra lista. Poco dopo, abbiamo ricevuto, sempre in quella, che qualcuno ha indicato come famigerata abitazione privata, il segretario del circolo del partito democratico, che “esplorava“ il suo possibile mandato da candidato sindaco.
Eravamo convinti, e lo siamo ancora, che Pasquale Gallicchio, poteva essere una figura aggregante tra la cosiddetta società civile e il mondo politico. Iniziavamo a sentire intorno a questo progetto un certo interesse, si incarnava la necessità di voltare pagina, di dare linfa ad una macchina amministrativa un po’ ferma. Come convincimento di gruppo e personale, spinti dai moltissimi bisaccesi alla ricerca di un cambiamento, abbiamo iniziato una collaborazione con il Pd, per cominciare prima a parlare di programmi e poi nella ricerca dei candidati. Non vi nascondo che mi sentivo lusingato per gli attestati di stima, solidarietà e condivisione. Ma qualcosa iniziava a non funzionare. Un storia che nessuno potrà cancellare. Iniziavamo a sentire la freddezza nelle risposte anche dai cittadini, che in un clima oggettivamente difficile e incerto, alla nostra richiesta di condividere un progetto in prima persona, ci veniva garantito il supporto, ma non la presenza in lista. Poi lo strappo e tutto ciò che ha portato. Di certo mi rattrista non far parte di nessuna lista di questa competizione elettorale. Del resto esserci a tutti i costi non è una mia prerogativa. Sicuramente non spegnerò questa mia passione politica e soprattutto la voglia di dare una mano al mio paese, e altrettanto, ne sono certo, farà il resto del gruppo. Da oggi ripartiremo, con la speranza che la prossima amministrazione voglia aprirsi a tutti i cittadini e movimenti in modo costruttivo. Non resterò a guardare e dirò la mia come sempre, non nascondendo la mia profonda commozione nel restare fuori da questa “partita“. Ma le scelte vanno affrontate e io l’ho fatto con tutte le conseguenze possibili.