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Senerchia, abbattuto l’antico carcere borbonico: ‘Una vergogna’

“La ditta che sta lavorando al primo lotto dei lavori per la messa in sicurezza della frana di Senerchia ha deliberatamente abbattuto la Corte, antico carcere borbonico, uno dei palazzi storici del nostro comune, senza colpo ferire. Uno scandalo davanti al quale non ci si può voltare da un’altra parte. Una delle ditte che sta lavorando al primo lotto, infatti dopo aver danneggiato la conduttura idrica e quella del gas, ha ben pensato, forse per far lievitare i costi del movimento terra, di abbattere la corte borbonica di Senerchia, un monumento fondamentale che è parte non solo della storia del nostro paese ma dell’intera comunità senerchiese nel mondo“. Lo afferma Claudio Mazzone, capogruppo di “Senerchia è Tempo di Futuro“.

Purtroppo quando come gruppo consiliare Senerchia è Tempo di Futuro, abbiamo chiesto di poter visionare le carte dei progetti di quel mega lavoro di 6 milioni di euro, il Sindaco ci rispose, scrivendo addirittura al prefetto, che la nostra richiesta immobilizzava gli uffici comunali e con questa scusa non ci furono forniti i documenti. Sapevamo che quello era solo il becero tentativo di celare le molte irregolarità di questo procedimento amministrativo, una su tutte: il fatto che come RUP del progetto è stato nominato lo stesso ingegnere che svolge il ruolo di staff del sindaco, contravvenendo alle severe disposizioni del TUEL in materia, ma mai avremmo immaginato che vi era anche il tentativo di nascondere il vero obiettivo di questa amministrazione e cioè cancellare la storia di Senerchia.

L’approssimazione e l’omertà di questa amministrazione Grillo è vergognosa, soprattutto se si valuta che in passato i nostri monumenti sono stati restaurati e riconsegnati alla comunità, dal restauro di Palazzo Frunzi e Palazzo Cuozzo, a quello dall’antico Mulino, dal progetto sulle unità abitative al ripristino della sicurezza e del valore culturale del Centro Storico. Oggi invece viene abbattuto uno dei simboli della nostra storia, in un lavoro che dovrebbe mettere in sicurezza il centro urbano e che invece fino ad ora ha solo distrutto un luogo fondamentale per la nostra comunità” conclude Mazzone.

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