“Noi non diamo ultimissime notizie, quelle le date voi. Noi facciamo i processi e le altre attività. Adesso ce ne è una in corso anche su questa vicenda e naturalmente c’è pure la necessaria riservatezza“. Risponde così Rosario Cantelmo a una domanda sul sequestro di un chilometro di Ofantina all’altezza di Conza e sui possibili scenari. ll procuratore della Repubblica di Avellino era a Sant’Angelo dei Lombardi per un convegno a scuola su legalità e sviluppo.
Sono diversi i fronti in questi giorni, tutti delicati. Non certo generati da magistrati o forze dell’ordine, ma dall’esigenza di garantire una sicurezza evidentemente assente. La sicurezza degli studenti del Mancini di Avellino, quella degli automobilisti o degli operai sul cantiere di Conza. Sul problema delle scuole in città il magistrato non parla. Un no comment secco che però dice tanto, anche in vista del 23 novembre e delle prevedibili parole degli amministratori sull’importanza della prevenzione. Sull’Ofantina una risposta c’è, anche se può non piacere. Tra l’altro, almeno secondo indiscrezioni, la situazione risulta abbastanza complessa e non si conoscono i tempi per l’eventuale dissequestro.
Disagi inevitabili per automobilisti e aziende, anche pesanti: il provvedimento di chiusura ha di fatto spezzato l’unico collegamento per chi vive o lavora da Morra a Monteverde, con macchine e camion costretti a deviazioni su strade impraticabili. Ma nonostante gli appelli di sindaci, sindacati e cittadini la Giustizia fa il suo dovere. Questo il senso delle parole del capo degli inquirenti. Agli enti competenti sulle strade il compito di garantire la viabilità. Se questo non è avvenuto, e di sicuro non può avvenire in tempi brevi, Cantelmo può farci poco o niente.