“Contro la colonizzazione del territorio continueremo a fare quello che abbiamo sempre fatto. Presidiare le fabbriche, difendere l’ambiente e ragionare su nuovi modelli di sviluppo. A differenza di altri non lo facciamo da dietro una scrivania“. Tony Della Pia – nella foto in basso – non parla da candidato. “Ma solo come chi ha dato una disponibilità“, dice. Per l’ufficializzazione mancano ore. Della Pia, segretario di Rifondazione, correrà alla Camera nel collegio avellinese con Potere al Popolo. Per il proporzionale i nomi sono quelli di Roberto Buglione De Filippis e Francesca Petito.
E’ chiaro che da queste parti, ieri all’assemblea di Grottaminarda, ci tengono a presentarsi come l’unica Sinistra alle elezioni. “Non guardiamo in casa di altri, ai guai degli altri. Andremo oltre le elezioni con un soggetto politico e sociale per rimettere al centro la partecipazione“, continua Della Pia. “Vedo enormi contraddizioni in Liberi e Uguali. Forse gli equivoci verranno celati dalla campagna elettorale. Ma il problema è che quel soggetto politico ci sembra comunque di basso respiro. Dalla contrarietà al petrolio alla lotta per i lavoratori isochimica, noi ci siamo mossi e ci muoveremo con legittimità politica“. E chiarisce: “Non siamo per la politica del no. Contro il petrolio sicuramente, ma per uno sviluppo del settore vitivinicolo e turistico. Non siamo contro l’eolico ma contro l’eolico selvaggio. Siamo per i siti produttivi sul territorio, che siano utili per le popolazioni e rispettosi dell’ambiente“.
Nell’assemblea una convinzione. Obiettivo tre per cento possibile. “Un percorso di lotte e resistenza sul territorio adesso sfocia in una proposta per una campagna elettorale collettiva. Vogliamo costruire qualcosa che vada anche oltre il 4 marzo“, dice Giovanni Montesano. E Michele Solazzo: “Non abbiamo un vertice, una piramide. Non siamo un partito padronale. Siamo nei nodi della rete. L’elezione è una sfida difficilissima. Ma le promesse di altri non sono state mantenute. C’è il grande fallimento sulle persone, l’Alta Irpinia rischia di diventare inospitale. Noi la possiamo vincere questa sfida“. Carmine Cogliano: “3 per cento? Si può fare, ma proviamoci anche alle amministrative“. Tantissimi gli interventi. Giovani come Amilcare D’Andrea e Arturo Bonito. Testimonianze da più parti della provincia, dall’Ufita a Monteverde. Ambiente ma non solo: il fine sembra essere un rovesciamento radicale dell’attuale rappresentanza. Sfida difficile, forse impossibile. Ma questa campagna elettorale sembra strana, senza certezze. Anche e soprattutto in provincia di Avellino.
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