Parte a Teora, paese dell’Alta Irpinia, il festival #siamotuttimigranti. Si parte da uno dei luoghi d’Italia più soggetti allo spopolamento, si ascolteranno le storie gli impegni e le vite di chi parte e di chi arriva, di chi resta e non vorrebbe, di chi va e vorrebbe restare, tutti a cercare una vita migliore. Si parla molto di immigrazione senza considerare che la vera emergenza è l’emigrazione. L’ultimo rapporto Svimez parla di 2 milioni di emigrati che dal Sud vanno via, si parla di spopolamento che ha dell’impressionante se pensiamo che la maggior parte degli emigranti sono in età lavorativa, qualificata e competente.
Lo spopolamento riguarda in particolare i comuni sotto i 5 mila abitanti, alcuni di questi corrono il forte rischio di “chiudere i battenti”.
Da mercoledì a domenica. “L’evento #siamotuttimigranti vuole ribadire con forza proprio questo concetto: non esiste nessuna emergenza immigrazione, ma la vera emergenza è l’emigrazione. In una Irpinia che resta immobile a queste tematiche, in paesi che continuano a perseguire strade sbagliate per combattere lo spopolamento, questo festival vuole cercare di andare oltre, di immaginare un turismo non solo legato alla bellezza dei nostri luoghi, che pure fanno fatica a resistere, ma connesso ad attività culturali e in special modo comunicative, di informazione e di studio”, dicono gli organizzatori.
Convegno organizzato dalla CIGL dal titolo categorie protette, occupazione e territorio, il corso di diritto delle migrazioni organizzato da MGA- sindacato forense che ha avuto parecchi iscritti fuori regione, le colazioni attive presso i bar del paese con la lettura dei giornali e le relative discussioni che saranno affrontate dal vivo e non in rete come ultimamente accade. Da sottolineare la presentazione del libro il sistema accoglienza italia di Gennaro Avallone, docente dell’università degli studi di Salerno, salito alla cronaca perchè indagato per aver partecipato nel settembre 2018, ad una manifestazione contro la Lega. Partecipano all’organizzazione di questo festival le associazioni teoresi e la Pro Loco di Morra.
“Questo progetto non prevede nessun aiuto economico da enti diversi da quelli comunali. L’idea si fonda sulla volontà di dimostrare che un altro tipo di turismo è possibile. Che è fondamentale occupare spazi ormai all’abbandono, costruiti magari troppo frettolosamente senza verificare le vere esigenze di una comunità”. Questo il pensiero di Pietro Sibilia, organizzatore dell’evento e delegato alla Cultura e al turismo del comune di Teora.
“Sappiamo che la sagra di paese porta risvolti economici nell’immediato, ma alla lunga e deleteria, perchè spesso organizzata senza perseguire il fine per cui la sagra è nata: promuovere i prodotti tipici locali. Non è un caso la distribuzione di vari eventi di questo festival in bar,pub e ristoranti del paese. Coinvolto anche l’ostello e alcune abitazioni private. L’Irpinia ha del potenziale, ma ancora nessuno ha capito che è una terra fragilissima che non ha bisogno di migliaia di persone che occupano i nostri paesi per alcune ore al giorno, ha bisogno di poche persone che apprezzano la tranquillità dei nostri luoghi”.